Servizi VAS: come bloccarli in base al vostro operatore telefonico

“Value Added Service”, questo l’acronimo con cui vengono indicati tutti quei servizi a sovrapprezzo che vengono forniti da soggetti terzi e attivati sullo smartphone per errore, andando a prosciugare il credito degli utenti.

In questa categoria rientrano giochi online, servizi per l’oroscopo o il meteo, abbonamenti a riviste, e cose di questo tipo. Incapparci è facile: basta cliccare per errore sul banner pubblicitario che appare e ci si ritrova con un abbonamento a un servizio indesiderato.

 

Servizi VAS: ecco come prosciugano il credito

I servizi VAS interessano tutti i principali gestori telefonici: da Vodafone a WindTre, fino ad arrivare a Tim e alle nuove eSim. Cliccando su banner e pop-up, ci si ritrova a dover pagare abbonamenti che superano la quota di 5 euro a settimana.

Un fastidio non indifferente per gli utenti. Ma cosa bisogna fare dopo aver ricevuto un abbonamento “scomodo” a cui non si voleva sottostare? Necessaria la chiamata d’urgenza al proprio gestore telefonico per far disattivare i servizi e chiedere il rimborso.

Il secondo consiglio, banale ma efficace, è quello di evitare la navigazione su pagine web insicure. Potete anche rivolgervi all’AGCOM attraverso il numero verde 800.44.22.99 oppure inviare un SMS con scritto “disattivazione servizi VAS”.

Un modo scelto dall’associazione per tutelare gli utenti e garantire un rimborso certo e immediato in caso di abbonamenti non voluti.

Come bloccare i servizi VAS a seconda del gestore telefonico 

Ogni provider fornisce la propria metodologia per bloccare i VAS. Chi è abbonato a Iliad deve chiamare il 117 oppure accedere alla propria area personale, aprire la sezione “le mie opzioni” e disattivare il tutto.

Con Tim e WindTre, invece, basta chiamare rispettivamente il 119 e il 133, oppure fare richiesta di disattivazione tramite il sito web.

Chi ha Vodafone, infine, deve chiamare il 190 oppure entrare nella sezione “Fai da te” del sito, cliccare su “controllo costi” e selezionare “servizi digitali”, disattivando il tutto. Il consiglio rimane in ogni caso quello di essere prudenti e attenti a dove si clicca.

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