Talvolta può capitare che i principali operatori o servizi abbiano momenti di down, in cui i clienti non possono fruire degli stessi e collegarsi ad internet, così come anche effettuare chiamate o inviare messaggi.

Disagi di questo genere insorgono per svariate ragioni, tra cui problematiche con i server, con le reti e con le antenne che provvedono a fornire la connessione. Non ultimo, proprio per questo motivo, il down di TIM verificatosi durante la scorsa settimana che ha colpito diverse città italiane ma soprattutto l’area urbana ed extraurbana di Milano.

Come bisognerebbe dunque comportarsi quando capita una simile circostanza? Qualche consiglio per non trovarsi spiazzati di fronte a questa possibilità.

Down Tim, Vodafone, Google Meet e Telegram: ecco cosa fare in caso di down

La prima operazione da effettuare riguarda una verifica sul proprio dispositivo. Non è detto che il malfunzionamento dipenda necessariamente dall’operatore o dalla piattaforma in uso: potrebbe trattarsi di un problema intrinseco del device, pertanto un riavvio per sicurezza è sempre bene effettuarlo.

In secondo luogo, è importante verificare che non siano state superate le soglie del proprio piano tariffario (ad esempio esaurendo i GB a disposizione) o il credito telefonico sulla propria SIM. Questo controllo può essere agevolmente effettuato dalle app dedicate.

Infine, per attestare che il rallentamento sia correlato ai provider dei servizi o agli operatori telefonici, si può consultare il sito Downdetector. Questa piattaforma si basa sul crowdsourcing, ossia l’impiego delle segnalazioni provenienti dagli utenti per evidenziare i disagi e creare statistiche apposite per confermarli.

Laddove si trattasse effettivamente di un problema esterno, non si potrà far altro che attendere che gli sviluppatori o i gestori prendano in carico il problema tecnico e lo risolvano nel minor tempo possibile.

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