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Negli ultimi mesi, a causa dell’emergenza Covid-19, il Sistema Fiscale Italiano si è dovuto adattare ad una situazione di estrema crisi, adottando quindi nuove politiche di riscossione debiti che, di fatto, mettono in primo piano il pignoramento dei conti corrente. Tutti gli italiani che, da oggi in poi, rifiuteranno il pagamento di more e tasse, verranno sottoposti al nuovo regime di esproprio dei beni. In maniera indistinta, quindi, verrà applicato su conti correnti e carte di credito il cosiddetto prelievo forzoso.

Cosi facendo, quindi, il fisco Italiano potrà liberarsi di tutte le spesa relative ad indagini e controlli approfonditi. Da oggi, infatti, l’ente predisposto alla riscossione dei debiti maturati dai cittadini Italiani, potrà accedere in maniera autonoma ai database delle banche che operano sul territorio Italiano. Un nuovo approccio meno tollerante che, di fatto, punta ad abbattere l’evasione fiscale, chiudendo definitivamente tutte le cartelle esattoriali lasciate insolte. Scopriamo di seguito maggiori dettagli a riguardo.

Pignoramento dei conti correnti: ecco quando viene applicato

Secondo quanto emerso dai resoconti delle ultime settimane, attualmente il debito finanziario del nostro paese risulta essere arrivato a livelli davvero alti. Ogni giorno che passa, infatti, il gap sul bilancio si fa sempre più pesante, il che rischia di far aumentare ancor di più il deficit economico. L’emergenza Covid-19, d’altronde, non ha aiutato l’Italia che, ad oggi, sta vivendo una forte crisi economica. Proprio per questo motivo, quindi, gli evasori fiscali non sono più tollerati e, da oggi in poi, questi ultimi verranno avvisati 60 giorni prima dell’effettivo pignoramento dei beni.

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