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Il Coronavirus ha indubbiamente messo a dura prova la nostra libertà negli spostamenti, soprattutto per quanto riguarda i viaggi tra una Regione e l’altra. Le restrizioni circa la mobilità non prevedono viaggi interregionali neanche nella Fase 2 se non per gravi e comprovati motivi. Altra motivazione è quella relativa a questioni lavorative o di salute, ma siamo ancora ben lontani dal parlare di liberi spostamenti tra una Regione e l’altra.

Per consentire di nuovo l'”apertura” dei confini regionali costituirà un dato molto importante quello dettato dall’indice Rt. Si tratta di un tasso che misura la potenziale trasmissibilità della malattia contestualizzata nella situazione che stiamo vivendo. Il valore dell’Rt che possiamo considerare idoneo al ritorno alla libera circolazione, dovrebbe attestarsi allo 0,2. Una cifra che possiamo definire come estremamente bassa e che può concretizzarsi solo nel momento in cui si registri un tasso minimo di contagi.

Perché l’Rt è così importante per dettare il crollo delle restrizioni?

L’Rt rappresenta un dato fondamentale per capire quando arriverà il momento di abbattere le ultime restrizioni e ci dà la misura di quanto sia stato utile il lockdown. L’Rt a sua volta incrocia due dati fondamentali: l’R0 (erre zero) e le politiche di contenimento. L’R0 misura la trasmissibilità della malattia ed indica la media delle persone che un infetto può contagiare. Ad esempio se l’R0 è pari a 2 significa che un malato può infettare altre 2 persone e così via. Per i virologi sarà fondamentale portare questo indice sotto la soglia di 1 che significherebbe ridurre allo “zero virgola” la possibilità che la malattia possa ancora diffondersi.

Partendo da questo dato l’Rt va poi a legarsi al contesto socio-politico che stiamo vivendo e lo valuta. Valutazione positiva se tutto ciò che è stato realizzato fino ad ora e che si effettuerà nella Fase 2 aiuterà a mantenere lo “zero virgola”. Nello specifico parlare di un Rt pari allo 0,2 significa che la possibilità di nuovi contagi è talmente bassa da non scatenare un nuovo focolaio. Si tratta di un dato molto difficile da ottenere in questo momento e la speranza è che la Fase 2 non rischi di far buttare all’aria tutti i sacrifici della quarantena.

 

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