Palestre-rimborso-chiusura-forzata-Covid-19

A discapito degli sportivi palestre, centri sportivi e SPA sono ormai chiusi da più di un mese a causa dell’emergenza Coronavirus. Nonostante la mancanza dei centri sportivi, i clienti si vedono costretti a chiedere un rimborso per gli abbonamenti avviati nelle strutture e non portati a termine per via del Covid-19.

L’Unione Nazionale Consumatori e il Codacons si sono così mobilitati per rispondere alle richieste dei patiti di fitness.

Palestre: come possiamo ottenere il rimborso dell’abbonamento

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha espresso la sua in merito a tale situazione: “Il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire”.

Anche il Codacons è voluto intervenire, pubblicando sul proprio sito un modulo. Attraverso questo i consumatori possono richiedere la restituzione di abbonamenti a piscine, palestre e altre attività già pagate in precedenza. Per scaricare il documento è necessario versare una quota virtuale di 2€. Il Codacons aggiunge: “per darci la possibilità di far funzionare le nostre sedi e di mantenere l’operatività nel corso di questo difficile periodo”.

D’altronde è scritto sullo stesso Codice Civile, nell’articolo 1463: “Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”.

Non tutti però possono ottenere tale rimborso. Gli abbonati ad un contratto mensileannuale o periodico e ad ingresso libero ne hanno la possibilità. Se invece siete abbonati ad un contratto a numero limitato di ingressi privi di scadenza, potrete usare il diritto di accesso a fine emergenza.

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