L’emergenza Coronavirus ha spinto gli scienziati a concentrare la ricerca nella lotta a questo virus che sta attanagliando tutto il pianeta.

In test sono entrati svariati vaccini candidati per una dimostrata efficacia contro il virus, insieme a numerosi farmaci che hanno espresso una buona azione terapeutica nella sindrome direttamente collegata all’infezione.

Ovviamente la ricerca segue sempre un approccio multi-disciplinare, ecco dunque che i ricercatori, in virtù delle cause dell’exitus dei pazienti, hanno pensato di usare l’Heparina per trattare gli infetti, vediamo perchè.

Effetto anticoagulante

L’Heparina è un farmaco appartenente alla classe degli anticoagulanti, ovvero la sua azione rende il sangue più fluido e non gli permette di coagulare, evitando quindi la formazione di trombi nel circolo.

I trombi altro non sono che aggregati di globuli rossi simili a dei grumi, che possono formarsi per diverse motivazioni, ma che una volta persa l’adesione alla parete, diventano emboli i quali, se penetrati nel circolo sistemico sinistro, possono ostruire delle importanti arterie e bloccare l’apporto sanguigno a organi importanti.

La chiave di volta sta appunto in questi trombi, dal momento che, secondo quanto rilevato da esami autoptici in seguito a decessi da COVID-19, esso ne favorisce la formazione.

Stando a quanto dichiarato da alcuni medici, che preferiscono restare nell’anonimato, l’effetto più devastante per l’organismo deriva dall’eccessiva risposta immunitaria provocata dal virus, che porta alla distruzione delle cellule e alla formazione di trombi, infatti i pazienti vanno in Rianimazione per tromboembolia venosa generalizzata, soprattutto polmonare ma anche sistemica.

Ecco perchè i ricercatori stanno pensando di adoperare un cocktail composto da antinfiammatori misti ad Heparina, in modo tale da spegnere l’infiammazione dannosa per i tessuti ed evitare al contempo la formazione di trombi che possono bloccare il rifornimento di sangue ai polmoni.

Di certo si tratta di un ottimo spunto, che si unisce alla lista delle altre numerose ricerche portate avanti nella lotta a questo nemico invisibile.

Non rimane dunque che attendere nella speranza che i ricercatori giungano rapidamente ad una soluzione definitiva per sconfiggere una volta per tutte il Sara-Cov-2.

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