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Negli ultimi giorni, anche grazie alle immagini divulgate dalla NASA, sembra ormai conclamata la correlazione tra Coronavirus e inquinamento. L’osservazione dal satellite ha studiato nel dettaglio lo stato dell’atmosfera, in tutte quelle aree maggiormente colpite dal temibile virus. Il blocco delle fabbriche e delle varie attività ha avuto effetti benefici sul nostro pianeta, che sta pian piano tornando a respirare.

Ecco che dopo le immagini della Cina, anche i satelliti europei stanno cominciando ad inviare report di questo scenario apocalittico nel nostro paese. Stando a quanto ricevuto dal satellite del Programma CopernicusSentinel-1 5P”, i livelli di diossido d’azoto nel nord del nostro paese sarebbero drasticamente diminuiti.

Coronavirus e inquinamento: l’altra faccia delle medaglia di una crisi globale

Sembrerà strano da dire, ma una situazione tragica come quella che stiamo vivendo esistono anche alcuni risvolti positivi. Dal 1 gennaio all’ 11 marzo il satellite europeo “Sentinel-1 5P” ha infatti tenuto sotto controllo i livelli di inquinamento ambientale del nostro paese. Ne è emerso un abbassamento drastico dei livelli di diossido d’azoto, specialmente nelle aree limitrofe al fiume Po.

Dopo un’attenta analisi si è confermata quindi l’effettiva correlazione tra l’epidemia di Coronavirus e la diminuzione dell’inquinamento. I dati raccolti da ESA nel corso di questa missione di monitoraggio sono accessibili a chiunque ne abbia voglia, rientrando di fatto nella categoria dei così detti “Open Data“.

Lo strumento montato sulla “Sentinel-1 5P” è detto Tropomi, che nasce come sensore in grado di mappare le traccie di alcuni dei più importanti gas presenti nell’atmosfera. Tra questi riconosciamo: biossido di azoto, ozono, formaldeide, anidride solforosa, metano, monossido di carbonio e aerosol. Tra le altre cose, questi sono collegati direttamente ed indirettamente in moltissimi aspetti atmosferici legati alla salute e al clima.

Nel corso dei prossimi mesi, proseguiranno gli studi sull’inquinamento con due importanti missioni: Copernicus Sentinel-4 e Sentinel-5. Non ci resta che osservare l’evolversi del virus, valutando però anche gli eventuali aspetti positivi che possiamo osservare sul nostro ecosistema.

FONTEla stampa
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