Mark Zuckerberg, fondatore ed attuale CEO del social network Facebook si è presentato a Bruxelles davanti a tre commissari UE ed è stato finalmente trovato un compromesso tra le Big Tech e l’Unione Europea.

Zuckerberg davanti alla possibilità di norme più severe ha deciso di deporre le ostilità. Vi ricordo che, come anticipato anche qualche giorno fa, il patron di Facebook si è presentato davanti ai commissari Vestager, Breton e Jourova.

 

Mark Zuckerberg di Facebook a Bruxelles

Dopo ben due anni dall’audizione su Cambridge Analytica si è finalmente detto pronto a “subire danni nel breve periodo”, da una maggiore regolamentazione. Zuckerberg è anche conscio dell’importante che la sfida in questione rappresenta, nel lungo termine. Egli stesso ha infatti rassicurato: “Le aziende tecnologiche dovrebbero servire la società e pertanto sosteniamo gli sforzi dell’Ocse per creare regole fiscali globali eque per Internet”.

Nel caso in cui non si dovesse trovare l’accordo internazionale osteggiato dagli Stati Uniti, Bruxelles ha promesso di agire da sola. Infatti nella bozza del White Paper, in cui mercoledì scoprirà le proprie carte sull’intelligenza artificiale, l’esecutivo UE parla chiaro: “Le compagnie che vogliono giocare in Europa devono pagare in Europa, è inaccettabile che alcune società paghino le tasse e altre no“.

Il tono di Facebook ancora non ha appagato l’UE, perché, come dice la commissaria per la Trasparenza, Vera Jourova: “Le Big Tech sono parte dei problemi che esse stesse hanno contribuito a creare“. Problemi come la diffusione delle fake news e discorsi di odio, dati personali opachi e molto altro. Su questi “problemi”, Bruxelles non vuole più transigere.

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