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Purtroppo sono tante le falsità circolate sul coronavirus sul web e nei social, con tanto di casi di contagio inesistenti, cure miracolose e presunte infezioni attraverso il cibo. C’è poi la teoria complottista di un virus-arma batteriologica, ma per affermare queste panzane occorre capire il perché esiste l’infodemia accanto alle fake news e come uscirne.

Ci teniamo a precisare che non è facile procurarsi armi batteriologiche, e usarle a scopi militari con una diffusione del contagio meno prevedibile di un’arma chimica sarebbe deleterio. Inoltre, ci sono convenzioni internazionali che pongono regole e limitazioni all’uso di queste armi, ma bisogna vedere se la singola nazione ne rispetti i principi e i patti sottoscritti.

 

Coronavirus: come sopravvivere all’infodemia e alle fake news

Sul tema dell’infodemia, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità è intervenuta. Per esempio, l’OMS ha smentito categoricamente che il virus si possa trasferire attraverso posta e merci provenienti dalla Cina. Ma il proliferare di bufale continua a generare ondate di creduloni, i quali a loro volta mettono le mani sui social diffondendo il fenomeno.

Possiamo essere sicuri che in Africa, in India in Cina circolino le stesse informazioni che abbiamo in nostro possesso? Non possiamo dimenticare, infatti, che il continente che vive la maggiore penetrazione di popoli, denaro e merci cinesi è l’Africa. Le due aeree geografiche hanno scambi commerciali continui e, alla speranza che non ci siano stati contagi, deve comunque seguire un corretto flusso di dati e notizie.

Ancora nel 2020, ci sono aree del mondo dove le radio non possono essere diffuse per restrizioni imposte. In questo caso parlare d’infodemia o di fake news con quei popoli, quando avere una tv in casa è già un lusso, non ha molto senso. 

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