La connessione 5G sta gradualmente sbarcando in diverse città italiane grazie all’impegno profuso dagli operatori nel rendere realtà questo sogno d’avanguardia. A breve, i ripetitori per il 5G saranno attivati in varie zone d’Italia, rendendo quindi disponibile la connessione veloce anche per gli utenti privati – per le aziende, la rete è stata già attivata negli scorsi mesi.

Al contempo, però, gli investimenti per il 5G sono risultati gravosi per le stesse società di telecomunicazioni. Tim, Vodafone, Wind-Tre, Iliad e Fastweb hanno infatti speso complessivamente 6,5 miliardi di euro per le frequenze e le infrastrutture a sostegno della rete: risulta pertanto più che legittimo il desiderio di recuperare al più presto il denaro profuso per questo obiettivo.

Per farlo, però, potrebbero optare per misure anche piuttosto drastiche: una di queste potrebbe consistere nello switch off del 3G.

3G: l’inattivazione della rete potrebbe arrivare nel prossimo futuro

Benché si parli comunque di indiscrezioni trapelate dai piani alti della dirigenza di diversi operatori, una delle possibilità maggiormente contemplate – oltre all’aumento dei costi per usufruire dei bundle, sia 4G che 5G – sarebbe tagliare i fondi ad una connessione che, dati alla mano, non ha alcun futuro.

Mentre il 2G infatti continuerebbe ad essere indispensabile per sorreggere l’infrastruttura 5G, le reti di terza generazione risultano ormai ampiamente sorpassate da tecnologie ben più all’avanguardia. Attualmente, la loro ragion d’essere consiste nel garantire la copertura laddove ancora il segnale 4G risulti debole o assente.

Sicuramente il passaggio sarà graduale e lo switch off verrà pianificato con largo anticipo. Non essendo al momento note le tempistiche, ci affidiamo agli aggiornamenti in arrivo nei prossimi mesi.

 

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