Smartphone e radiazioni SAR: ecco i più pericolosi e alcuni consigli

Molti utenti si dichiarano preoccupati per l’eccessiva esposizione alle radiazioni causate dagli smartphone e dagli apparecchi digitali. La scienza lavora duramente per portare un risultato a tutti i miliardi di persone che utilizzano apparati tecnologici ma, fortunatamente, non è mai emerso un reale problema o una correlazione fra utilizzo del device e l’insorgere di patologie gravi.

La verità è che su questo argomento c’è molta confusione: nessuno afferma che le radiazioni siano nocive, e nessuno afferma il contrario. Per tale motivo suggeriamo di prendere dei piccoli ma quotidiani accorgimenti per contrastare un minimo l’eccessiva esposizione alle onde elettromagnetiche.

Ad ogni modo l’Unione Europa ha predisposto un limite massimo di radiazioni emesse che i device devono mantenere per essere commercializzati nel vecchio continente. Si parla infatti di 2 Watt per Kg per dispositivo. Ad oggi il peggiore, secondo una classifica stilata dall’Ufficio Federale Tedesco e pubblicata su Commify afferma che sia proprio lo Xiaomi MI A1 con un valore di 1,75 Watt per Kg. Segue questa classifica il OnePlus 5T e al terzo posto troviamo il Mate 9 di casa Huawei.

Cosa fare per contrastare l’esposizione delle radiazioni degli smartphone

Con questi piccoli accorgimenti che si possono prendere quotidianamente, si può ridurre drasticamente l’esposizione alle onde elettromagnetiche. E’ proprio il California Department of Pubblic Healt a dichiararlo in una pubblicazione.

Il primo consiglio è quello di evitare di tenere lo smartphone all’orecchio durante le chiamate. Gli esperti suggeriscono sempre di utilizzare il vivavoce o le cuffie. Il secondo suggerimento invece riguarda il posizionamento del telefono durante la notte. La scienza consiglia di non tenerlo in camera o perlomeno vicino al letto acceso, e di spegnerlo o di inserire la modalità “aereo”. Infine, per gli uomini sarebbe preferibile non avere il device nelle tasche dei pantaloni o dei jeans per ridurre l’esposizione delle parti intime alle onde elettromagnetiche che emana il dispositivo.

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