5g e intelligenza artificiale

L’Italia non deve perdere il treno della connettività 5G potenziata dall’intelligenza artificiale, poiché il controvalore economico può garantire fino a 1% di PIL. Nonostante dal report Global Connectivity Index (GCI) 2019 di Huawei il nostro paese non è messo male a livello mondiale, non possiamo crogiolarci nello sviluppo della connettività smart.

Secondo il report, il giro d’affari aumenterà notevolmente se i paesi citati nella classifica investiranno in maniera decisa sul comparto: si parla d’intelligenza artificiale come chiave dello sviluppo per la smart connectivity, il cloud computing e l’ecosistema più vasto dell’Internet of things.

 

5G e intelligenza artificiale: l’Italia è al 27° posto nel mondo

Secondo Huawei, l’Italia ha un punteggio d’innovazione sul 5G guidato dall’intelligenza artificiale pari a 57 punti, e si colloca al 27° posto nel GCI 2019 tra i 79 Paesi presi in esame. Il report stabilisce che quando una nazione raggiunge i 65 punti, allora il volano per l’economia diventa sensibilmente efficace sul PIL. Per i Paesi con un punteggio GCI superiore a 65, la curva di crescita sale vertiginosamente.

L’essere al di sopra della media globale è dovuto al fatto che l’Italia ha uno dei più alti tassi di utilizzo della telefonia mobile nel mondo, nonostante i problemi di copertura del 4G. Tuttavia il nostro paese dà segnali positivi negli investimenti sul cloud computing, sulla maggiore adozione dell’e-commerce e nello sviluppo di algoritmi per le AI e l’IoT.

Per concludere, il potenziale dell’intelligenza artificiale applicata alla nascente rete 5G può stimolare sensibilmente la crescita economica, ma c’è bisogno che tutti le componenti che governano l’Italia, dalla politica all’industria e la ricerca, vadano nella stessa direzione.

 

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