fusione nucleare

La patria del nucleare in Europa è pronta a controllare l’energia del Sole attraverso la fusione nucleare. La Francia ha infatti annunciato di aver ultimato il progetto internazionale ITER con l’inaugurazione dell’edificio che ospiterà il reattore sperimentale a Saint Paul lez Durance, nel Sud della Francia.

Il progetto International Thermonuclear Experimental Reactor vanta la collaborazione di molti paesi d’Europa e molte altre super potenze del resto del globo, e l’obiettivo è quello di costruire un reattore capace di realizzare la fusione tra atomi di idrogeno come avviene all’interno dei nuclei delle stelle.

 

Fusione nucleare: Francia è pronta a ingabbiare l’energia di una stella

Rispetto alla fissione nucleare delle attuali centrali, la fusione non produce scorie radioattive che impiegano millenni per decadere in qualcos’altro che non sia nocivo, ma piuttosto come scarto di reazione produce atomi di elio. Per poter fondere gli atomi di idrogeno vanno tuttavia raggiunte temperature altissime e per questo gli scienziati si sono attrezzati con sistemi di correnti elettriche in grado di riscaldare fino a milioni di gradi gli isotopi dell’idrogeno.

A quelle temperature, l’idrogeno scioglie i suoi legami con gli elettroni e forma un plasma di ioni a carica positiva liberando energia: ma questo può avvenire soltanto dentro a dei reattori speciali a forma di ciambella, detti Tokamak.

Il reattore Tokamak fu utilizzato già un anno fa dai ricercatori dell’Istituto cinese di fisica, i quali riuscirono a portare per qualche secondo il plasma alla temperatura record di 100 milioni di gradi Celsius. Il progetto ITER europeo ha però basi più solide e promette di trasformare un esperimento in una risorsa concreta per il fabbisogno energetico del futuro: nel 2025 il Tokamak sarà acceso.

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