Settembre è tempo di novità e di cambiamenti: tra chi rientra dalle ferie e chi ha già iniziato il lavoro, si respira un’atmosfera che predispone al ritorno alle abitudini quotidiane, ma anche – per compensazione – al bisogno di rinnovare alcuni aspetti della propria vita. Tra i grandi passi della vita di tutti i giorni, senza dubbio l’acquisto di una nuova macchina rientrerebbe di diritto nella top five: per trovarne una adatta serve una rigorosa selezione in base alla personale lista di caratteristiche che si desiderano prioritariamente sulla propria vettura.

Eppure, la tranquillità nel procedere alla scelta potrebbe essere turbata da alcune problematiche riscontrate per alcune case produttrici di automobili. In particolare, Renault sembrerebbe essere protagonista di un nuovo scandalo, denunciato dal mensile francese QueChoisir.

Scandalo Renault: oltre 400.000 motori difettosi montati su auto in distribuzione

Il giornale ha iniziato ad indagare a seguito di una serie di segnalazioni pervenute da parte di numerosi clienti. Approfondendo l’inchiesta, si è scoperto che il difetto riferito era comune a molti più consumatori di quanto si pensasse, ed era riconducibile ad un problema nella fabbricazione che aveva colpito tutti i motori 1.2 benzina di Renault. Questi, infatti, sembrerebbero consumare più di un litro d’olio ogni 1000 km percorsi.

L’aggravante sta nel fatto che l’azienda francese vende componenti anche ad altre case automobilistiche, cosicché non risultano soltanto i veicoli Renault ad essere difettati, ma anche quelli di altri marchi. Riportiamo la lista completa dei modelli risultati difettosi:

Renault (1.2 TCe 115/120 e 130 ch)

  • Clio 4
  • Captur
  • Kadjar
  • Kangoo 2
  • Mégane 3
  • Scénic 3
  • Grand Scénic 3

Dacia (1.2 TCe 115 e 125 ch)

  • Duster
  • Dokker
  • Lodgy

Mercedes (1.2 115 ch)

  • Citan

Nissan (1.2 DIG-T 115 ch)

  • Juke
  • Qashqai 2
  • Pulsar.

L’inchiesta è nata soprattutto in ragione della mancanza di disponibilità, da parte di Renault, a riconoscere il difetto di fabbrica e a coprire le spese per la sostituzione con la garanzia. I clienti sono quindi costretti, attualmente, a sobbarcarsi le spese per l’acquisto di un nuovo motore. Si spera che le associazioni in difesa dei consumatori possano schierarsi al fianco delle vittime, nell’augurio che si trovi al più presto una soluzione congeniale.

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