uomo di neanderthal

L’estinzione dell’uomo di Neanderthal assume contorni del tutto nuovi a seguito di uno studio guidato da Anna Degioanni dell’Università Aix-Marseille in Francia e pubblicato sulla rivista Plos One. La causa della fine di questo homo antecedente i Sapiens non è dunque dovuta ai nostri parenti più prossimi, quanto a giovani donne che nel tempo diventarono sterili non garantendo la prosecuzione della specie.

La scomparsa dei Neanderthal viene posizionata su una linea temporale tra i 40.000 e i 10.000 anni fa, e le teorie attualmente accettate concernono anche accadimenti di natura catastrofica come malattie, guerre o cambiamenti climatici. Tutte ipotesi, tuttavia, che non costruiscono alcuna evidenza scientifica. 

 

Uomo di Neanderthal: incredibile scoperta sulla sua estinzione

Il team di ricerca della Degioanni, invece, ha concentrano il suo focus su un modello di uomo di Neanderthal creato sulla base di dati raccolti dai moderni gruppi di cacciatori-raccoglitori e osservando i gruppi sociali delle grandi scimmie ancora esistenti. Il modello creato suppone che l’estinzione della specie sarebbe stata possibile grazie a “un calo dei tassi di fertilità delle donne sotto i 20 anni di appena il 2,7% abbinata a una diminuzione dello 0,4% della sopravvivenza dei bambini con meno di un anno di età”.

E comunque la Degioanni non pretende di riscrivere la storia e le teorie scientifico-antropologiche sulla fine della specie, poiché “questo studio sulla scomparsa dei Neanderthal non tenta di spiegare perché si sono estinti, ma di identificare come potrebbero essere scomparsi”.

Tuttavia, un’altra scoperta riportata nello studio sostiene che se la sopravvivenza degli adulti fosse stata ridotta solo del 10%, tale avrebbe un ruolo decisivo nell’estinzione. A questo, bisogna aggiungere che le malattie portate dagli Homo Sapiens provenienti dall’Africa e diretti verso ii territori dei neandertaliani potrebbero essere state le ragioni del rapido declino.

Articolo precedenteNuove SIM Wind Tre, Vodafone e TIM: attenzione ai servizi aggiuntivi
Articolo successivoNetflix, a Giugno il catalogo si arricchisce con nuove serie TV e film