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Samsung Galaxy S10 e S10e, ecco il giudizio di riparabilità di iFixit

Dopo la stima dei costi di produzione di Galaxy S10+, ecco arrivare il primo teardown per i Galaxy S10 e Galaxy S10e. I due device Samsung sono molto simili tra di loro, ma presentano alcune differenze. Sulla versione “e” infatti è presente un display Super AMOLED Infinity-O da 5.8 pollici che diventa da 6.1 pollici sul Galaxy S10. Per entrambi il produttore coreano ha utilizzato il SoC Qualcomm Snapdragon 855 o Exynos 9820 a seconda dei mercati di riferimento.

Il Galaxy S10e presenta una doppia fotocamera posteriore da 16+12MP mentre il Galaxy S10 ha una tripla fotocamera in configurazione 16+12+12MP. Il modello “e” ha un classico lettore di impronte digitali sul lato mentre nell’altro device è presente un lettore ultrasonico integrato nel display. Entrambi invece possono contare sulla certificazione IP68, sulla porta USB Type-C e sul jack da 3.5mm.

Le differenze però diventano minime quando si va ad analizzare le componenti interne e la disposizione hardware. Per aprire la scocca posteriore dei due device, basta una semplice pressione con un plettro lungo le giunture. La colla utilizzata è molto poca, un vantaggio considerevole in termini di riparabilità.

Samsung ha deciso di utilizzare viti Phillips standard, rendendo più semplice le operazioni di rimozione. Gran parte delle componenti sono modulari e facilmente riparabili, tranne la porta di ricarica che è saldata sulla scheda madre.

Grandi problemi anche per arrivare alla batteria, la riparazione è possibile, ma solo dopo molti passaggi non tutti necessari. Inoltre, la batteria è incollata alla scocca in metallo con una colla molto forte, quindi il processo di rimozione si complica. Stesso discorso per lo schermo che necessita di molti passaggi e la rimozione di tanta colla.

Sommando tutti questi aspetti, iFixit ha deciso di dare un punteggio di 3 su 10 ai nuovi device Samsung. L’utilizzo della colla non è mai un bene, soprattutto quando si ha a che fare con componenti soggetti ad usura come le batterie.

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Pubblicato da
Alessio Amoruso