batteria power bank consigli per gli acquistiGli smartphone sono diventati il centro del nostro mondo ed uno dei nostri più grandi timori è quello di rimanere con la batteria scarica nel bel mezzo della giornata. Non sempre possiamo avere a portata di mano una presa di corrente e per questo dobbiamo affidarci a soluzioni alternative portatili valide ed altrettanto efficaci. In questi casi un power bank torna sempre utile. Vi spieghiamo come scegliere quello giusto per voi.

 

Guida alla scelta del power bank: mai più senza batteria

C’è chi può contare sul nuovo sistema di ricarica rapida Super VOOC che porta la batteria da o a 100 in meno di 30 minuti e chi, invece, ha bisogno di ore ed ore per completare un singolo ciclo di ricarica. Spesso non si ha tutto questo tempo a disposizione e si finisce col salutare anzitempo lo smartphone con tutte le sue funzioni.

Per evitare che una situazione simile si presenti in un momento delicato è meglio giocare d’anticipo. Basta un semplice accumulatore di carica esterno e dei consigli utili per non resta mai più a secco. Ecco a voi gli 8 consigli per la scelta del power bank giusto.

  1. Capacità della batteria: hai un Note 9 con batteria da 4.000 mAh? Dovrebbe essere abbastanza chiaro che non potrai scegliere un power bank con meno d 4.000 mAh. Meglio puntare almeno ad un 10.000 mAh, così da poter avere più ricariche successive.
  2. Numero di porte USB: la maggior parte dei moderni accumulatori dispone di due o più porte USB per la ricarica. Potremmo pensare quindi di ricaricare smartphone, tablet e/o smartwatch nello stesso momento. Basta solo portarsi dietro il cavo USB dei rispettivi dispositivi.
  3. Velocità di ricarica: ci sono porte USB e porte USB. Non sono tutte uguali e certe sono controllate da un circuito interno che stabilisce la potenza d’uscita massima per una ricarica in sicurezza. Scegliete un supporto adeguato alle vostre necessità. Volete la ricarica rapida? Vi servono almeno 10W? Bene, puntate quindi ad un valore USB Output adeguato (ad esempio: 5V/2A). Lo trovate indicato nella scheda tecnica del supporto.
  4. Peso ed ingombro: Vogliamo ricarica la batteria Android più volte ma non per questo dobbiamo portarci dietro un accumulatore da automobile. Scegliete con cura anche l’aspetto e la dimensione del power bank per non ritrovarvi con in tasca un mattone. Confrontatelo con uno smartphone e decidete se è meglio passare ad un modello più discreto.
  5. Economico vuol dire problemi: Hai trovato un power bank da un trilione di mAh ad un prezzo ridicolo. Diffida da questi sistemi. Molto probabilmente promettono il falso o, ancora peggio, causano problemi al telefono. Il rischio è che esplodano improvvisamente a causa della mancanza di un controllo a monte del costruttore. Non risparmiare sulla sicurezza.
  6. Ricaricare il powerbank: il power bank è sostanzialmente un assieme di celle elettrolitiche, ovvero sia una batteria (come quella del telefono). Proprio per questo deve essere ricaricata rispettando certe regole. Ricaricare un supporto da 20.000 mAh con un alimentatore da 5W richiede un’eternità. Meglio optare per sistemi più veloci. Puoi usare l’alimentatore del tuo telefono Quick Charge (o altro) per ricaricare più velocemente.
  7. Percentuali di carica: Quanta batteria sarà rimasta? Come faccio a saperlo? Se non c’è un display o altro sistema di segnalazione è impossibile stabilire precisamente quanta carica rimane. Scegli sempre un sistema comprensivo di LED (in genere 4 con step del 25% di carica) o schermo digitale.
  8. Prezzo: Più costoso non significa migliore per noi. Dobbiamo scegliere un dispositivo adeguato alle nostre esigenze. Non ha senso comprare un fantasmagorico modello da 30.000 mAh con pannello solare integrato per ricaricare un vecchio Nokia 3310 (tanto per essere chiari). Scegliamo puntando all’affidabilità ed alle funzionalità che ci tornano utili.
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