rimodulazione VodafoneVodafone Italia sta facendo di tutto per allontanare i propri utenti consegnandoli direttamente nelle mani di gestori telefonici del calibro di Iliad, Ho Mobile e Kena che nelle ultime settimane si sono fatti valere con promo dall’alto valore commerciale e dal basso impatto economico.

A partire dal 3 settembre 2018 il provider introdurrà nuovi rincari alle tariffe che andranno ad intaccare direttamente le tasche di tutti gli utenti italiani che non sceglieranno di recedere gratuitamente da un contratto che è diventato davvero troppo stretto.

Si parla di rimodulazioni a catena che porteranno costi aggiuntivi di 2 euro in più ogni mese. In tanti stanno decidendo di dare un taglio a questo via vai di rincari e rimodulazioni. Il motivo dovuto a questi nuovi aumenti è subdolo e chiaramente senza senso. Non ci crederete.

 

Vodafone ha deciso: aumentiamo il costo di tutte le tariffe”

Che senso ha proporre tariffe straordinarie ai vecchi utenti passati ad altro operatore se poi ci si lasciano sfuggire migliaia di consumatori a causa degli aumenti inaspettati? Apparentemente il motivo è inspiegabile. Forse Vodafone intende diventare un operatore di nicchia, una sorta di servizio Premium riservato a pochi eletti. Non lo sappiamo.

Quel che è certo è che gli utenti non hanno digerito la notizia dei grossi aumenti che il gestore introdurrà dall’inizio del prossimo mese, quando saranno prelevati 2 euro in più sul conto telefonico. Volete sapere perché questo aumento è necessario (secondo l’operatore)?

Pare che questo nuovo costo si debba al fatto che Vodafone porterà il traffico voce delle offerte con meno al di sotto di 1.000 minuti al piano con chiamate illimitate verso tutti. Cosa che coinvolgerà parecchie offerte e parecchi consumatori. Servono davvero tutti questi minuti, visto che alternative come Whatsapp, Telegram, Skype ed altre app consentono di chiamare tramite Internet in qualsiasi parte del mondo a costo zero?

Si tratta chiaramente di una mossa commerciale a dir poco scorretta. A rimetterci saremo noi consumatori. Ovviamente possiamo scegliere di non sottostare a questo regime di aumenti facendo valere il nostro diritto di recesso gratuito da poter esercitare entro e non oltre la giornata del 2 settembre 2018.

Ulteriori informazioni sono disponibili all’interno della sezione Informa del sito ufficiale dell’operatore.

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