Quando Mark Zuckerberg è stato ascoltato ad aprile dal Congresso degli Stati Uniti, non è stato in grado di rispondere in dettaglio a tutti i problemi cui si è fatto riferimento: in Europa è successa la stessa cosa. Il direttore esecutivo di Facebook ha promesso che, in futuro, queste risposte sarebbero state fornite ai politici statunitensi e, infine, trattate in un documento di oltre 200 pagine.
Alcune domande che Zuckerberg non ha risposto nel modo voluto dai membri del Congresso erano legate alle informazioni che Facebook raccoglie dagli utenti e ai metodi che usa per ottenere questa raccolta. E, solo ora, conosciamo più approfonditamente il funzionamento del gigante americano.
Va da sé che…
Diverse pubblicazioni hanno già sezionato le informazioni rivelate da Facebook, come Business Insider e News.com.au e riassunti le scoperte chiave. A causa della grande quantità di dati raccolti da Facebook, alcune aziende sono spuntante associandosi al nome del social network – uno dei quali era proprio Apple che, all’inizio di questo mese, dal canto suo ha annunciato che il sistema operativo iOS e il browser Safari avrebbero avuto funzionalità migliorate nell’area di privacy.
Il controllo che Facebook sta esercitando ora è aumentato esponenzialmente dopo che lo scandalo sulla privacy che ha coinvolto la società di Cambridge Analytica ha colpito oltre 80 milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta, però, almeno oggi, di un controllo a tutela dell’utente, un modo incisivo per difendere la privacy e i dati che questi affida al social al momento dell’iscrizione.