Di questi tempi, notizie relative allo spionaggio industriale e al furto di brevetti non sono di certo rare. Compagnie, piccole o grandi che siano, si accusano a vicenda praticamente ogni giorni e tra queste a volte ci finisce anche Apple. Nel suo caso però, succede spesso di venir citata solo per convenienza e non per un reale furto di informazioni.
Vero o finto?
Purtroppo, in tutti i campi ci sono degli approfittatori che cercano di guadagnare. Per Apple, questi comportamenti non sono nuovi. È stata vittima più volte di citazioni in giudizio da parte di società chiamate anche Troll di brevetti. Era successo di nuovo poco tempo fa ed sta succedendo ancora. A questo giro l’accusa arriva da una società coreana chiamata Firstface che dichiara di possedere il brevetto per uno scanner d’impronte digitali integrato nel pulsante home degli smartphone, come il Touch ID di Apple.
Tali accuse arrivano direttamente dal co-CEO il quale ha detto che la sua azienda ha depositato i brevetti per un sistema del genere nel 2011 in paesi come Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Si tratta di affermazioni che per ora non trovano delle conferme ufficiali.
Questi attacchi ad Apple trovano supporto grazie a quello che è successo alla società di Cupertino recentemente. Dovrà infatti pagare 500 milioni di dollari a VirnetX Holding Corp. Questa accusa si era rivelata vera in quanto erano stati violati i brevetti relativi a FaceTime VPN on Demand e iMessage.