Faceblock è la nuova campagna lanciata sul web: un giorno senza usare Facebook, magari evitando anche le altre piattaforme associate. Questa è una delle forme di proteste ai recenti scandali che coinvolgono il noto social media. Per questa ragione domani 11 Aprile ci sarà anche l’attesa testimonianza di Zuckerberg.

Gli utenti non ne possono più dei continui dati rubati, violazioni della privacy, notizie false, addirittura un recente tentativo di boicottaggio. Non è semplice protestare per dimostrare a Facebook che tutto ciò deve finire. Infatti, trattasi del social network più popolare in assoluto. Per l’esattezza, ci sono 2 miliardi di utenti mensili al mondo. Nonostante il successo da sempre riscontrato, la piattaforma sta perdendo quota, soprattutto per i giovani che s’iscrivono sempre meno o lo utilizzano meno assiduamente, stando a recenti ricerche. In particolar modo, la dipartita coinvolge gli under 25. Il calo dell’utenza non è abissale, ma continua a esserci senza arrestarsi già da qualche anno.

Non ci sono dubbi che l’esistenza di altri social contribuisce al calo di utenti che predilige Facebook. Infatti, per condividere contenuti visivi milioni di utenti scelgono Instagram. In seguito troviamo Snapchat tra i più installati, soprattutto negli USA. Persino una video community denominata Musical.ly sta avendo sempre più feedback positivi.

Context Collapse: la probabile causa della fuga dei giovani da Facebook e tutti i suoi scandali

Analizzando alcuni dati, pare che il context collapse (collasso del contesto) sia il fenomeno che porta a sfavorire Facebook rispetto ad anni fa. Infatti, Facebook mette a disposizione ciò che si condivide, in maniera troppo ampia secondo alcuni utenti. Genitori, professori, o altre “figure scomode” con cui ci s’imbarazza o cui non si ha voglia di mostrare i propri post, sono ovunque. Per questo si opta per social usati per lo più da coetanei.

Nello specifico, in Italia, in un campione di 1500 persone con un’età compresa tra i 15 e i 64 anni, Facebook risulta il social network prescelto. Secondo e terzo posto per YouTube e Instagram. Instagram ad esempio è sempre più amato, soprattutto per seguire le celebrità. Un punto focale è la Generazione Z, i cosiddetti nativi digitali. Il 95% degli intervistati per queste ricerche recenti appartiene a chi fa uso di Whatsapp quotidianamente. Lo stesso vale per Instagram usato davvero molto spesso. Tra tali utenti, 1 su 3 non si rende conto degli annunci pubblicitari, eppure molti si sentono incitati da essi ad acquistare qualcosa. Ed è importante sottolineare questa dinamica poiché determina quanto Facebook sia ormai radicato nella nostra vita di tutti i giorni. Dunque, sarà davvero così semplice smettere di usarlo a causa degli scandali emersi?

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