News Feed FYIInternet e la sua relativa diffusione di massa hanno portato con sé dei grossi cambiamenti che hanno riguardato tutti i campi del vivere umano: tra questi anche quello dell’informazione. Ed ecco allora un fioccare di siti di informazione, siti di testate giornalistiche, siti di reti televisive d’informazione, blog annessi e soprattutto pagine Facebook annesse. Dall’altra parte ci sono gli utenti che fanno un uso sempre più intensivo di smartphone e social network. Ovviamente c’è chi ne approfitta.

Si sono, infatti, diffusi a macchia d’olio, negli ultimi anni, tutta una serie di siti dalla scarsa attendibilità che nascono con lo scopo di diffondere notizie mal riportate, rielaborate, quando non addirittura inventate di sana pianta: insomma le cosiddette fake news. Gli scopi dei creatori questi siti sono generalmente di natura economica: le notizie (in particolare i loro titoli) sono intenzionalmente esagerate, estreme, divisive, create appositamente per suscitare l’interesse dell’utente e “costringerlo” ad aprire la notizia generando traffico sul sito e introiti pubblicitari per il tenutario dello stesso. Con un termine anglofono questo è definito clickbaiting (trappola per i click).

Ma questa non è l’unica finalità che i siti di fake news perseguono: soprattutto negli ultimi tempi le notizie false  e fuorvianti sono state utilizzate in campo politico per influenzare l’elettorato. Indicativo il caso delle elezioni statunitensi dove c’è stata un’ingerenza da parte della Russia che avrebbe utilizzato la fake news per favorire la vittoria di Donald Trump alla Casa Bianca.

La diffusione virale delle notizie false avviene di solito tramite Facebook e colpisce quelle fasce di utenza che per poca dimestichezza con la tecnologia o per mancanza di spirito critico, sono incapaci di distinguere una notizia plausibile (di cui bisognerebbe comunque verificare le fonti) da una palesemente falsa o di attribuire un diverso grado di affidabilità ad un sito di fake news e ad un sito di una testata giornalistica che ha generalmente un valore di attendibilità maggiore (ma anche qui non mancano di certo gli errori).

News Feed FYI: il sistema per combattere le fake news

Di fronte a questo problema sempre più sentito a livello mondiale il social network di Mark Zuckerberg non ha potuto far altro che affrontare il problema di petto: in una fase iniziale si era deciso che le notizie false avrebbero dovuto essere “flaggate”, ovverosia segnalate con una bandierina rossa. Ma sono subito sorti  dei dubbi; alcuni manager di Facebook hanno recentemente pubblicato un post in cui scrivevano:

“La ricerca accademica sulla correzione della disinformazione ha dimostrato che mettere un’immagine forte accanto a un articolo, come una bandiera rossa, può radicare credenze profondamente consolidate: l’effetto opposto a quello che intendevamo”

Quindi l’utilizzo di tale mezzo radicalizza ancor di più le idee che le notizie false veicolano. A questo punto il buon Mark ha pensato di introdurre News Feed FYI, una variazione nell’algoritmo di visualizzazione dei post di Facebook che avvantaggia, rendendole più volte visualizzate, le notizie provenienti da fonti affidabili, a discapito proprio delle fake news.

E saranno proprio gli utenti ad aiutare la piattaforma ad affibbiare un maggiore o minore grado di affidabilità alle notizie: infatti, Facebook mostrerà agli utenti le notizie correlate a quella che hanno letto al fine di permettere un confronto delle informazioni e dare un quadro più  chiaro riguardo ai fatti.

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