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Da alcuni giorni a Milano si è tenuto il convegno relativo ai droni tenuto dall’autorità nazionale per l’aviazione, Enac. Tutti coloro che possiedono un Drone semi professionale, consce bene cosa sia questa autorità. Per chi non lo sapesse, essa rappresenta l’autorità che proclama tutte le leggi che riguardano l’utilizzo corretto di questi velivoli.

Inizialmente noi potremmo pensare che questi oggetti chiamati Droni, possano essere dei giocattoli, ma non è affatto così, almeno per quanto riguarda i droni semi professionali e o professionali. Infatti se si pensa al danno che potrebbe recare un oggetto di questo, se durante un volo, per qualsiasi motivo, cascasse giù colpendo dei mezzo o proprio delle persone, oppure se Durante il volo, quest’ultimo dovesse colpire un aereo che è in fase di decollo o atterraggio. Quindi per evitare tutti questi relativi problemi, l’Enac, ovvero Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, regola l’utilizzo di questi velivoli, attraverso determinate regole e leggi.

Infatti durante il convegno tenuto a Milano in questi giorni di Dicembre, si è parlato della possibilità di migliorare i sistemi che consento di evidenziare tutte le Zone in cui è vietato far volare i propri Droni. Quindi si è parlato di aggiungere delle funzioni al servizio di D-Flight. Inoltre si è discusso sul problema delle mappe no Fly Zone che per il momento sono solamente comprensibile a coloro che possiedono Brevetti per Aerei leggeri o elicotteri, quindi si tratta di mappe professionali e non per essere lette da un pubblico ampio.

Droni, belli potenti ma anche pericolosi

Infatti a d oggi sempre dal sito di D-Flight, si possono contare ben 3450 inscritti a questo sito, con quasi i doppio dei Droni attualmente registrati. Quindi diciamo che i punti chiave di questo convegno sono stati, la conferma di nuove mappe semplici da consultare e user friendly, per essere accessibili da tutti coloro che possiedono questi tipi di velivoli, in più di realizzare dei sistemi che verranno poi usati dalle cosiddette Forze dell’ordine. Questi sistemi dovrebbero consentire a quest’ultime di evidenziare, sulle mappe, determinate No Fly Zone, che potrebbero essere anche temporanee. Quindi diciamo si vuol creare un sistema di navigazione che deve essere consultato da chiunque possessore di questi velivoli, per garantire la totale sicurezza di Persone e beni materiali.

Quindi l’obbiettivo principale di questo ente nazionale, è proprio di disegnare e pubblicare, in modo da essere visibile a tutti, tutte le zone in cui sarà severamente vietato l’utilizzo di questi velivoli. Chissà se con il passare del tempo, le aziende costruttrici di questi velivoli, doteranno tutti i loro prodotti di mappe prevaricate, in modo tale che il drone non si possa proprio avvicinare in determinate zone. Quindi un sistema di riconoscimento di queste zone e quando l’utente vuole comunque violare una determinata zona, il drone deve poter fermarsi senza dover violare quella zona. Diciamo che implementare queste cartine realizzate da Enac sui droni potrebbe essere una soluzione definitiva, per evitare incidenti.

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