apple google

I costi di acquisizione sono in continuo aumento, solo nel 2013 la compagnia pagava il intorno al 7% dei ricavi dei sititi web di Google, oggi, quattro anni dopo si parla di una percentuale che si aggira intorno all’11%. Ad esempio la Apple ha mandato in pensione il motore di ricerca Bing proprio a favore di Google, affare che fa entrare nelle casse della Apple circa 4 miliardi di dollari all’anno. Infatti la presenza di app come YouTube e Gmail, tra tutte le altre prodotte da Google, all’interno dei dispositivi di terze parti sembrerebbe data per scontata, ma non è così, infatti la presenza di queste applicazioni si traduce in esborsi molto ingenti da parte di Google. La voce “costo di acquisizione di traffico” è una delle principali voci di spesa per la Google, che mira in questo modo ad incrementare ulteriormente il flusso di utenze e visite al sito e a tutte le app offerte da Big G. che in ultima analisi vuole rendere Google il motore di ricerca default su iOS. Partendo dal fatto che questi siano investimenti fondamentali per massimizzazione della visibilità dei servizi forniti da Google; gli investitori pare che non si sentano tranquilli per due motivi, il primo proprio per il fatto che questi investimenti gravano sui loro margini di guadagno, situazione che potrebbe andare a peggiorare con il tempo. Ed in secondo luogo il continuo movimento di denaro spaventa gli investitori perché va a finanziare direttamente le tecnologie sviluppate da Apple e dagli altri diretti concorrenti di Google

Regolamentazione U.E.

Google, alla luce di una possibile ulteriore regolamentazione da parte dell’Unione Europea, teme la possibilità concreta di esborsi ancora più ingenti, destinati a gravare di riflesso su Alphabet, ovvero la holding alla quale fa capo Google Inc.  Google starebbe quindi pensando di investire sullo sviluppo ulteriore degli hardware di loro produzione, questo porterebbe ad una maggiore mole di traffico concentrata sui propri dispositivi e che avrebbe come risultato la riduzione del traffico sui dispositivi dei concorrenti, ergo, meno soldi da pagare.

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