Google

Tiene sempre banco la discussione politica riguardo il comportamento delle grandi multinazionali tecnologiche con il Fisco italiano. L’accusa che la Guardia di Finanza ha rivolto ad Amazon, rea – secondo il corpo del Ministero dell’Economia – di aver evaso milioni e milioni di euro in tasse, è solo l’ultimo episodio di uno scenario ben più ampio.

Prima del sito di ecommerce di Seattle, era toccata a Google una simile bega. Lo scorso anno, infatti, BigG era stata accusata di aver evaso tasse per oltre un miliardo di euro, sfruttando un simil paradiso fiscale come l’Irlanda per rendicontare il lavoro che veniva prodotto all’interno dei nostri confini.

Google da allora si è sempre difesa rispetto a queste accuse provenienti dagli organi del Tesoro, facendo sapere di essere stata in prima linea nel pagamento di ogni euro di tassa.

L’accordo stipulato da BigG e lo Stato nelle ultime ore, sa però di un vero e proprio patteggiamento. Rispetto alle bellicose dichiarazioni iniziali, la società di Mountain View dopo una lunga trattativa si è convinta nel pagare una somma mostre di 306 milioni di euro, al fine di chiudere un contenzioso che vedeva coinvolta l’attività dal 2002 sino al 2015. Al momento del pagamento, Google ha comunque fatto sapere di aver elargito tale cifra pur ritenendo di essere già pulita con gli addetti dell’Erario.

Questo episodio, finalmente concluso, è molto significativo e forse è destinato a far giurisprudenza. Da oggi, le grandi multinazionali dovranno essere molto più rigorose nel rispettare le leggi economiche anche qui in Italia.

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