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I danni procurati dal LED alla vista

Se si sostituiscono le care vecchie lampadine ad incandescenza con quelle a LED sappiate che, in ultima analisi, non è proprio una buona soluzione. Se da una parte queste consentono di risparmiare energia, dall’altra sono responsabili della degenerazione maculare.

Questi problemi sorgono a seguito della recente pubblicazione sulla rivista Neuroscience. Questi esperimenti hanno avuto un effetto fototossico dei raggi emessi da questi dispositivi sui ratti.

I ricercatori hanno iniziato mostrando che l’esposizione ad altissima intensità luminosa per 24 ore altera la retina dei topi la cui pupilla è stata dilatata, indipendentemente dal tipo di lampadine utilizzate. Infatti, questo mostra crea una condizione infiammatoria che promuove la morte cellulare (apoptosi) dei fotorecettori coinvolti nella vista. Tuttavia, quando l’intensità della luce è simile a quella comunemente utilizzata nelle case (500 lux), solo il LED è apparso negativo. I segni di deterioramento sono meno importanti, ma simili.

Alicia Torriglia, che ha supervisionato il lavoro con il professor Behar-Cohen, ha spiegato che la dilatazione della pupilla “amplifica le potenziali conseguenze di luce, dal momento che la contrazione della pupilla è un meccanismo fisiologico di protezione dell’occhio contro l’aggressione della luce“. Ma anche in assenza di questo intervento meccanico, il problema rimane: i ratti albini (quindi, per gli occhi particolarmente fragili) esposti al LED per una settimana o a un mese luce continua hanno evidenziato una degenerazione retinica. Più preoccupante è il fatto che i segni di stress ossidativo sono stati riscontrati anche nella retina dei topi normali.

Le cause

Responsabile è chiaramente identificato nella luce blu. Bisogna ricordare che la luce bianca è composta da raggi di diversi colori, ciascuno corrispondente ad una lunghezza d’onda specifica. E che la composizione varia in funzione delle sorgenti luminose. I LED emettono luci blu e gialle e gli ultimi raggi sono più energici degli altri e anche più dannosi per i tempi di esposizione e di intensità di luce equivalenti. Alicia Torriglia spiega che “la luce emessa dal LED genera due fenomeni tossici paralleli: apoptosi, ma anche una seconda forma di morte cellulare, la necrosi“.

E’ possibile estrapolare lo stesso problema per gli esseri umani? I ricercatori sono cauti. “Le nostre cellule hanno meccanismi di riparazione che, probabilmente, in parte correggono il danno indotto dai LED“. E aggiunge: “Ci si può chiedere se le nostre lampadine per uso domestico non favoriscano l’esaurimento precoce e, quindi, la progressione della degenerazione maculare“. E questo non è rassicurante.

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