Spermbot
Spermbot

Il mondo della scienza fa ogni giorno passi da gigante e non è da meno il campo della procreazione assistita. È notizia recente l’invenzione di “Spermbot”, una piccola elica capace di trasportare uno spermatozoo fino all’ovulo. Tale tecnica permetterà, dunque, agli spermatozoi più pigri di raggiungere il loro obiettivo: la fecondazione dell’ovulo.

Spermbot è il nome del piccolo robot capace di avvolgere uno spermatozoo e donargli la giusta spinta per raggiungere l’ovulo. Il suo scopo è, quindi, quello di aiutare gli spermatozoi pigri a raggiungere il gamete femminile, facilitando la fecondazione.

Il mondo della robotica, al giorno d’oggi, viaggi tra alti e bassi, con sostenitori ed oppositori. Tuttavia, come visto recentemente in occasione del robot decontaminatore di Fukushima o di Spot, il cane robot dei Marine, è innegabile il contributo che questo settore stia apportando alla razza umana.

Il “mini-robot” Spermbot, grande quanto uno spermatozoo, è frutto del lavoro nano-scientifico di un gruppo di ricercatori tedeschi dell’istituto di nano-scienze di Dresda, che hanno pubblicato on line, in questi giorni, il risultato delle loro ricerche. Utilizzati in gran quantità nel processo di inseminazione artificiale, gli spermbot diventeranno un tutt’uno con gli spermatozoi del soggetto sottoposto al trattamento, ed agiranno come un’elica propulsiva, attivata grazie ad un campo magnetico.

In Italia, circa il 30% delle coppie, rincontra problemi di procreazione. Per avere un figlio, sempre più persone ricorrono alla procreazione medicalmente assistita. La maggior parte di loro va dallo specialista dopo circa un anno di tentativi di avere una gravidanza (53%). Nell’ultimo anno di cui sono disponibili i dati (2012), sono nati con la fecondazione assistita in Italia quasi diecimila bimbi, con una crescita triplicata rispetto ai sette anni precedenti.

Il processo è ancora in fase di sperimentazione. Gli scienziati sono alla ricerca di ulteriori soluzioni su come far separare il mini-robot dallo spermatozoo, al momento della fecondazione ed, al tempo stesso, su come “guidarlo” attraverso le tube di Falloppio. In un’epoca sempre più all’avanguardia sul piano tecnologico, l’invenzione è senz’altro sorprendente e potrebbe cambiare radicalmente il modo di concepire la vita.

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