La Cina sta sorprendendo ancora una volta il mondo con una mossa che sembra uscita da un film di fantascienza: prendere vecchi caccia sovietici ormai destinati alla rottamazione e trasformarli in droni supersonici capaci di combattere senza pilota a bordo. È un’operazione che mostra non solo ingegno tecnologico, ma anche un modo astuto per ottimizzare risorse già esistenti, dando nuova vita a velivoli che altrimenti sarebbero rimasti in hangar o musei.
Gli analisti militari sottolineano che si tratta di un salto di qualità significativo. Un aereo degli anni ’60 o ’70, equipaggiato con sistemi di controllo remoto, intelligenza artificiale e armamenti moderni, diventa un’arma meno costosa ma potenzialmente devastante. Questi droni possono essere usati per missioni rischiose, riducendo la perdita di vite umane e al tempo stesso confondendo i radar nemici grazie alla loro velocità.
Il valore strategico di droni supersonici
Se pensiamo a come funzionano i conflitti moderni, i droni sono ormai centrali in quasi ogni scenario. La novità qui è la velocità: finora, la maggior parte dei droni era subsonica, quindi più lenta e più facilmente intercettabile. L’idea di avere flotte di velivoli senza pilota capaci di superare il muro del suono sposta gli equilibri, soprattutto nelle zone contese del Pacifico.
Dal punto di vista economico, la Cina riesce così a unire due esigenze: risparmiare denaro e accelerare il ritmo dell’innovazione militare. Con un costo inferiore rispetto alla produzione di nuovi jet, Pechino si assicura un arsenale moderno sfruttando quello che ha già. Una scelta pragmatica che lascia intendere come la competizione con Stati Uniti e altre potenze sia ormai entrata in una fase in cui anche la creatività conta quanto la forza bruta.
Non è difficile immaginare che nei prossimi anni altri Paesi possano seguire questa strada. Se i vecchi rottami volanti possono diventare droni intelligenti e veloci, il concetto stesso di “aviazione militare” potrebbe cambiare radicalmente. E la corsa al dominio dei cieli, con l’AI al centro, sembra appena iniziata.