Il problema dei veicoli senza RC Auto torna al centro del dibattito pubblico. Nel 2024, secondo i dati diffusi da ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), i mezzi non coperti da assicurazione in Italia sono saliti a 2,9milioni. Tale cifra rappresenta il 6,1% del totale dei veicoli in circolazione, contro il 6% registrato nel 2023. Anche se l’aumento in termini percentuali sembra minimo, nella realtà non è così. Infatti i veicoli senza assicurazione sono cresciuti del 3,6%. Questo perché, nel frattempo, è aumentato anche il numero complessivo di veicoli, assicurati e non.
RC Auto sempre più cara: i prezzi salgono e pesano sulle famiglie
Il dato evidenzia un problema comune che presenta piccole differenze in base ai territori di appartenenza. Al Sud, ad esempio, la percentuale di auto non assicurate raggiunge l’8,1%, mentre al Centro si mantiene attorno alla media nazionale. Al Nord, invece, si scende al 4,9%. Queste disparità mostrano un’Italia spaccata, in cui il rispetto delle regole varia ancora molto da regione a regione. La crescita delle vetture non assicurate rappresenta una minaccia per la sicurezza stradale. Ma soprattutto un onere per chi, rispettando la legge, si trova a pagare anche i costi generati da chi non lo fa.
In contemporanea all’aumento dei veicoli non assicurati, nel 2024 si è registrata anche una netta crescita dei costi dell’RC Auto. Il premio medio è salito del 7,3% rispetto al 2023, secondo i dati ANIA, mentre IVASS conferma un aumento del 6,9%. Le ragioni di tutto ciò ? L’ inflazione, in forte crescita dal 2022 che ha colpito duramente il settore. I pezzi di ricambio sono aumentati del 16,4%, i risarcimenti per danni alle persone hanno subito una rivalutazione di oltre il 16%.
Nonostante questa situazione, l’Italia resta sotto la media europea per quanto riguarda l’aumento dei premi assicurativi. Dal 2018 al 2024, infatti, i prezzi delle RCAuto nei principali Paesi europei sono cresciuti in media del 22,7%, mentre in Italia l’aumento si è fermato al 6,7%. Il peso per le famiglie però resta elevato. Soprattutto se consideriamo che l’incremento dei prezzi si aggiunge a un contesto economico già difficile da sopportare.