Calcio e Diritti TV: verso la trasmissione su un’unica piattaforma

Il governo italiano sta per approvare una legge che cambierà la vendita dei diritti TV nel calcio: le conseguenze per i tifosi e la Serie A.

diritti Serie A

Il governo è sul punto di approvare un disegno di legge che elimina il divieto di vendere i diritti TV degli eventi sportivi ad un unico broadcaster. Una norma in vigore dal 2008 pensata per evitare monopoli nel mondo della pay-TV del calcio italiano.

Con questa riforma una Lega può vendere un intero pacchetto ad un solo operatore. Prevede anche una nuova suddivisione del ricavato con almeno il 50% dei proventi distribuito equamente tra tutti i club, con incentivi extra per chi punta sui giovani talenti locali. Una svolta che segnerebbe un nuovo inizio soprattutto per la Serie A. Per il campionato di calcio più seguito in Italia, infatti, la possibilità di vendere i diritti ad un solo broadcaster si estenderebbe oltre i tre anni designati ai restanti eventi.

Attualmente la Serie A incassa circa 900 milioni di euro all’anno grazie agli accordi con DAZN e Sky (700 milioni da DAZN, 200 milioni da Sky, stando agli accordi stipulati di recente). Soltanto altri due campionati europei superano l’Italia: Premier League con l’equivalente di oltre 1,8 miliardi di sterline in tre anni (2019–2022) e Bundesliga con oltre 1 miliardo di euro all’anno, dopo aver eliminato il divieto nel 2024. Il governo italiano punta a replicare il modello tedesco, sperando di aumentare i ricavi.

Diritti TV: verso la svolta con la trasmissione della Serie A e altri eventi sportivi su un’unica piattaforma

Questo stravolgimento porterebbe ad un guadagno potenzialmente maggiore, dato che un unico operatore competitivo potrebbe spingere al rialzo il prezzo dei diritti. Allo stesso tempo, potrebbe rivelarsi vantaggioso per i tifosi. Non ci sarebbe più la frammentazione su più piattaforme ma un unico abbonamento. Una ripartizione che sembra idealmente equa e sostenibile.

Il disegno di legge al momento è vicino all’approvazione. Verrà discusso a breve in Parlamento e, se approvato, assisteremo ad una riforma epocale nel sistema di vendita dei diritti, oltre che ad una Serie A più competitiva e redditizia. Il possibile superamento del divieto di vendita ad un singolo operatore rappresenterebbe una svolta strategica per il calcio italiano e una gestione più snella dei pacchetti TV. Resta da vedere se il Parlamento darà il via libera e in che modo reagirà il mercato attuale. L’AGCOM ha un ruolo chiave nella decisione che verrà presa. In caso di esito positivo, la riforma entrerebbe in vigore dal primo luglio del 2026.

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