Lente ultra-sottile trasforma gli infrarossi in luce visibile

Ricercatori svizzeri creano una lente ultrasottile che trasforma la luce infrarossa in visibile, aprendo nuove applicazioni tech.

Ricercatori svizzeri creano una lente ultrasottile che trasforma la luce infrarossa in visibile, aprendo nuove applicazioni tech.

Hai presente quando si parla di tecnologia che sembra arrivare direttamente dal futuro? Ecco, questo è uno di quei casi. Un gruppo di ricercatori del Politecnico federale di Zurigo ha creato una lente sottilissima – parliamo di qualcosa 40 volte più sottile di un capello – capace di fare una cosa davvero sorprendente: trasformare la luce infrarossa, quella che normalmente non possiamo vedere, in luce visibile.

 

Dalla Svizzera una lente che rende visibile la luce invisibile

E non si tratta solo di una curiosità scientifica. Questo piccolo oggetto ha il potenziale per rivoluzionare settori che vanno dalla sicurezza ai dispositivi medici, passando per la produzione di chip e persino le lenti a contatto del futuro. Sì, perché in parallelo, anche un team in Cina sta lavorando per portare questa tecnologia a un livello così compatto e pratico da poterla usare direttamente sull’occhio, senza nemmeno bisogno di batterie o alimentazione.

Tutto ruota attorno a un materiale particolare: il niobato di litio. Non è il più semplice da maneggiare, ma ha delle proprietà ottiche straordinarie. Il team svizzero ha trovato un modo per lavorarlo quando è ancora liquido, quasi come se lo stampassero su misura. Poi, con un po’ di calore, il materiale si solidifica e diventa una superficie con capacità davvero uniche: concentra la luce e ne cambia la lunghezza d’onda. In pratica, prende la luce infrarossa e la restituisce in forma visibile, puntando tutto su un punto preciso.

Il bello è che tutto questo non richiede macchinari ingombranti o cristalli spessi: basta questa piccola lente. E il fatto che sia così compatta apre tantissime possibilità. Potrebbe essere integrata in sistemi antifalsificazione (come quelli delle banconote o dei documenti d’identità), oppure usata per rendere i visori notturni molto più leggeri e accessibili. Anche la produzione di semiconduttori, che richiede litografie complesse, potrebbe beneficiarne: meno costi, meno spazio, meno consumi.

Certo, siamo ancora agli inizi. Ma la direzione è chiara: queste “metasuperfici”, come le chiamano i ricercatori, stanno già attirando l’attenzione in tutto il mondo. E se tutto va come sperano, potrebbero diventare una parte importante della nostra vita quotidiana, anche senza che ce ne accorgiamo.

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