Cosa succede quando un colosso dei social come Meta si allea con una delle aziende di difesa più ambiziose del momento, Anduril? Succede che il confine tra tecnologia da consumo e tecnologia militare si fa sempre più sottile. E in mezzo ci finiscono visori, realtà aumentata, intelligenza artificiale e soldati che, a quanto pare, potranno presto vedere il campo di battaglia come se stessero dentro a un videogioco futuristico.
XR, algoritmi e patch rapide: la guerra diventa digitale
Questa nuova collaborazione tra Meta e Anduril ha un obiettivo chiaro: portare la realtà estesa (XR) – cioè un mix tra realtà aumentata e realtà virtuale – direttamente nei teatri operativi. Ma non per giocare, ovviamente. L’idea è offrire ai soldati un sistema avanzato, intelligente e indossabile, che permetta loro di “vedere oltre” e prendere decisioni più veloci, accurate, basate su un’enorme quantità di dati raccolti in tempo reale.
Da un lato ci sono le tecnologie immersive sviluppate da Meta, frutto di anni di esperimenti con i visori VR e AR. Dall’altro c’è Lattice, la piattaforma sviluppata da Anduril, capace di raccogliere dati da droni, sensori e satelliti, elaborarli al volo con l’intelligenza artificiale e restituirli in modo chiaro, pratico e utile. Metti insieme le due cose e ottieni una specie di “super potere tattico” per chi opera sul campo. Non a caso Palmer Luckey, fondatore di Anduril (e anche della celebre Oculus), ha detto che il suo sogno è creare dei veri e propri “tecno-maghi da battaglia”.
Un altro aspetto interessante? Questo progetto non è finanziato dal governo, ma tutto da fondi privati. E soprattutto usa tecnologie già disponibili sul mercato, che di solito associamo a videogiochi, app e piattaforme digitali. Questo significa tempi di sviluppo più brevi, aggiornamenti più rapidi (si parla di patch in meno di 24 ore invece che mesi!) e una spinta costante all’innovazione. Un bel cambio di ritmo rispetto ai classici progetti militari lenti, costosi e pieni di burocrazia.
Un esempio concreto di questo approccio è la trasformazione dell’ex progetto IVAS, partito con Microsoft e oggi rielaborato da Anduril come SBMC (Soldier-Borne Mission Command). È un po’ come passare da una console da gioco vecchio stile a un sistema operativo aggiornabile come uno smartphone.
Insomma, Meta sembra pronta a giocare un ruolo sempre più attivo anche nel mondo della difesa, dopo anni di ricerca con Reality Labs e l’introduzione dei suoi modelli AI Llama. E questa partnership è solo l’inizio: il futuro del campo di battaglia non sarà fatto solo di mezzi corazzati e strategie, ma anche di algoritmi, visori e realtà aumentata. Siamo davanti a una nuova fase, dove la guerra – nel bene o nel male – diventa sempre più digitale.