In Cina stanno reinventando la guerra pezzo dopo pezzo — e lo stanno facendo in formato pocket. L’ultima trovata? Un drone che sembra un innocuo thermos, ma che in realtà è un piccolo arsenale volante. Pesa meno di un chilo, ma può trasportare fino a tre granate. E no, non è fantascienza: è già stato mostrato alla TV di stato, e fa parte della strategia ufficiale chiamata “guerra intelligente”.
I droni cinesi rivoluzionano il combattimento moderno
L’idea è semplice quanto spaventosa: creare una rete di droni piccoli, economici e autonomi, che possano essere lanciati facilmente anche dalla fanteria e controllati grazie all’intelligenza artificiale. Il modello mostrato recentemente ha due rotori pieghevoli, un design modulare e una chicca tecnologica: un processore neurale che permette a un solo soldato di gestire più droni contemporaneamente. L’AI aiuta a identificare i bersagli, e il resto lo fa la macchina. In pratica, il drone vola, osserva, sceglie e colpisce.
La parte ancora più futuristica? Può essere lanciato con un lanciagranate da 35 mm. Lo spari in aria, si dispiega, prende quota e va a caccia. Sì, il mondo è ufficialmente cambiato.
E non è finita. La Cina sta anche puntando forte sui droni FPV — quelli “a visuale in prima persona” — che qui diventano ancora più estremi: vengono guidati via cavo in fibra ottica. Sì, con un filo, proprio come certi missili. Perché? Per resistere al jamming, cioè alle interferenze elettroniche che spesso mandano in tilt i droni in guerra. Grazie a questa connessione diretta, i droni cinesi possono volare in modo preciso anche in ambienti complicati o pieni di ostacoli.
C’è un’azienda, Skywalker Technology (no, non è uno scherzo), che ha già sviluppato kit in fibra ottica capaci di raggiungere i 50 km. Considerando che la Cina produce il 60% della fibra ottica mondiale, l’idea di avere interi sciami di droni connessi via filo non è così assurda.
Nel frattempo, nelle basi militari, i soldati stanno testando modelli di droni montati a mano, pensati per trasportare munizioni e mortai leggeri. Alcuni prendono spunto da prototipi già noti, come il Blowfish A2. Altri, più improvvisati, cercano di replicare quanto sta succedendo sul campo in Ucraina, dove droni agricoli pesanti vengono usati per sganciare mine anticarro. La Cina ha sia i droni agricoli che le mine. Non è difficile fare due più due.
In sintesi? Il futuro della guerra non è fatto solo di carri armati e jet. È piccolo, veloce, intelligente — e spesso vola silenziosamente sopra la tua testa.