Sony potrebbe separare la sua divisione dedicata ai semiconduttori, responsabile dei sensori fotografici per smartphone e fotocamere. A lanciare l’indiscrezione è Bloomberg, citando fonti interne che parlano di colloqui già avviati. Per ora nessuna decisione definitiva, ma un annuncio potrebbe arrivare entro la fine dell’anno.
Le ragioni dietro l’ipotesi
La possibilità di scorporare la divisione imaging non è nuova. Anni fa era stato Dan Loeb, investitore miliardario, a suggerire una mossa simile, ritenendo che avrebbe creato valore per gli azionisti. Allora Sony aveva rifiutato l’idea.
È da un po’ di tempo però che tutto sembra essere cambiato in maniera irreversibile. Di certo il contesto economico non aiuta, soprattutto dopo le ultime decisioni da parte del governo degli Stati Uniti; sarebbe questo ad aver portato l’azienda a considerare nuove strategie per andare avanti. Almeno secondo le ultime indiscrezioni, Sony avrebbe intenzione di distribuire la maggior parte della divisione ai suoi investitori tenendo per sé solo una quota di minoranza.
Il peso della divisione imaging
Quando si parla di sensori, Sony rappresenta un’eccellenza. I suoi componenti sono usati da marchi di primo piano, tra cui Apple, che affida gli iPhone a tecnologia made in Japan, anche se si vocifera di un possibile passaggio a Samsung in futuro.
Nel 2024, la divisione imaging ha generato circa 12 miliardi di dollari. Un risultato positivo, anche se la crescita si è ridimensionata rispetto agli anni migliori.
Dal +25% annuo di qualche tempo fa si è passati a un più modesto +10% quest’anno.
Altri settori interni a Sony corrono molto di più. La divisione musica ha registrato un incremento del 28%, mentre quella dei videogiochi, spinta da PlayStation, ha toccato addirittura il +37%.
Se davvero si arriverà allo scorporo, sarà una svolta importante per Sony. Un modo per liberare valore nascosto e concentrare energie sui segmenti più redditizi, senza abbandonare del tutto uno dei marchi di fabbrica dell’azienda.