Un cambiamento silenzioso, ma radicale, ha colpito il Google Play Store. La celebre piattaforma dedicata ai contenuti da scaricare sugli smartphone Android ha diminuito nettamente il totale di applicazioni disponibili. I numeri parlano chiaro: si è passati dai vecchi 3,4 milioni a più o meno 1,8 milioni. Siamo praticamente intorno ad una riduzione che consiste nella metà.
Una pulizia mai vista prima
La svolta è cominciata nel luglio 2024, quando Google ha annunciato nuove politiche di qualità più stringenti. Oltre ad eliminare le app instabili o mal funzionanti, il colosso ha deciso di bandire quelle con funzionalità minime o assenti: app che mostravano solo una foto, sfondi statici, file PDF senza interazioni o contenuti che non offrivano alcuna reale utilità all’utente.
Parallelamente, sono stati rafforzati i controlli sugli sviluppatori, con test obbligatori per i nuovi account e revisioni umane più frequenti. Questo nuovo approccio è stato accompagnato da strumenti basati sull’AI per il rilevamento delle minacce, filtri contro le truffe e meccanismi aggiornati per la protezione della privacy.
I numeri della stretta
L’effetto è stato immediato. Google ha infatti raggiunto diversi obiettivi importanti:
bloccato oltre 2,36 milioni di app prima ancora della pubblicazione;
sospeso più di 158.000 account sviluppatore ritenuti inaffidabili;
eliminato migliaia di progetti abbandonati o non conformi alle nuove regole.
In confronto, Apple ha registrato una leggera crescita dell’App Store nello stesso periodo, passando da 1,6 a 1,64 milioni di app. La differenza sottolinea quanto l’intervento di Google sia stato deciso e mirato.
Anche una nuova normativa UE, che obbliga gli sviluppatori a rendere pubblici nome e indirizzo, ha contribuito a sfoltire il catalogo europeo, ma la pulizia operata da Google resta il principale fattore.
Meno app, più qualità, forse
Il numero inferiore di app non significa una crisi del sistema Android. Anzi, le nuove pubblicazioni sono in aumento: solo nei primi mesi del 2025, sul Play Store sono arrivate 10.400 nuove app, segnando un +7,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.
In altre parole, Google punta a una piattaforma più affidabile, sicura e utile, abbandonando l’idea che la quantità equivalga a valore. E per utenti e sviluppatori, questo potrebbe essere l’inizio di un Play Store molto più ordinato ed efficiente.