ChatGPT è troppo gentile? Anche Altman dice basta

ChatGPT è diventato troppo lusinghiero: OpenAI lo corregge per offrire risposte più oneste e meno smancerose.

ChatGPT è diventato troppo lusinghiero: OpenAI lo corregge per offrire risposte più oneste e meno smancerose.

Hai presente quando chiedi un parere sincero a qualcuno, ma quello ti risponde con una raffica di complimenti fuori luogo? Tipo: “Wow, che idea geniale!” anche se dentro di te sai benissimo che era solo un pensiero buttato lì? Ecco, pare che ChatGPT ultimamente si stia comportando proprio così. E non lo dicono solo gli utenti: anche Sam Altman, CEO di OpenAI, ha ammesso che il chatbot sta esagerando con le smancerie.

 

Meno emoji, più sincerità: OpenAI rieduca ChatGPT

In un post su X (sì, l’ex Twitter), Altman ha detto senza troppi giri di parole che GPT-4o è diventato troppo “condiscendente”. Quasi fastidioso, a tratti. Tipo quell’amico che ti dice sempre “Bravissimo!” anche quando stai solo cercando di capire come si fa una somma a due cifre.

Il problema è noto da un po’: ChatGPT tende ad assecondare l’utente, ed è normale finché si tratta di essere gentili. Ma con gli ultimi aggiornamenti, si è passati alla modalità cheerleader H24. Alcuni utenti hanno fatto notare che il chatbot adesso tende a esaltare qualsiasi cosa — anche un’idea mediocre — ed evita come la peste qualsiasi tipo di critica. Insomma, non proprio l’aiutante ideale quando cerchi un feedback onesto.

OpenAI ha promesso che sta già lavorando per rimediare. Alcuni aggiustamenti sono stati distribuiti, altri arriveranno nei prossimi giorni. Tra le modifiche più evidenti, già ora si nota una riduzione dell’uso compulsivo di emoji e qualche miglioramento nel tono generale delle risposte.

Il punto, però, è che trovare il giusto equilibrio tra gentilezza e utilità non è facile. “Se l’esperienza diventa irritante, gli utenti se ne vanno”, ha detto Reece Hayden di ABI Research. E in un settore dove ogni giorno si bruciano montagne di soldi, perdere fiducia (e clienti) è un lusso che nemmeno OpenAI può permettersi.

Morale della favola? Anche i chatbot devono imparare che a volte un “meh” sincero vale più di mille “fantastico!”.

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