Il Razer Kishi V2 Pro è un controller gaming mobile di fascia alta progettato per trasformare uno smartphone in una vera console portatile. Evoluzione del modello Kishi V2 standard, la versione Pro introduce funzionalità avanzate come il feedback aptico Razer HyperSense e il jack audio da 3,5 mm integrato, puntando a un’esperienza di gioco mobile senza compromessi. In questa recensione approfondita analizziamo design, qualità costruttiva, caratteristiche tecniche, prestazioni e funzionalità extra di questo dispositivo, includendo un test sul campo con lo smartphone POCO F7 Pro per valutarne l’uso quotidiano su diversi tipi di gioco.
Design: estetica ed ergonomia
Il Razer Kishi V2 Pro adotta un design in stile gamepad tradizionale diviso in due metà che si agganciano ai lati dello smartphone, ricordando l’aspetto di console portatili come Nintendo Switch. L’estetica è sobria e moderna: finitura nera opaca con dettagli minimali (sul modello Xbox Edition il controller è bianco con pulsante Xbox dedicato). Le dimensioni risultano compatte e ben proporzionate per un dispositivo mobile; quando è agganciato a un telefono, l’insieme resta relativamente portatile. La struttura utilizza un ponte estensibile rigido e stabile che collega le due impugnature: questo meccanismo si estende per accomodare smartphone di varie taglie, mantenendo il telefono ben saldo senza giochi o oscillazioni durante le sessioni di gioco. A differenza del primo Kishi (che usava un elastico ripiegabile), il V2 Pro non è ripiegabile su se stesso, ma il ponte scorrevole consente comunque di ridurre l’ingombro quando non in uso.
Dal punto di vista ergonomico, Razer ha curato le impugnature con una leggera texture antiscivolo sul retro, che migliora la presa e evita che le mani scivolino anche durante partite lunghe. La forma sagomata delle due metà si adatta naturalmente ai palmi, offrendo un comfort sorprendente per un accessorio così compatto. Ovviamente levette e pulsanti sono un po’ più piccoli rispetto a quelli di un controller da console domestica, ma risultano ben distanziati e sufficientemente grandi da garantire comodità alla maggior parte degli utenti. L’uso prolungato rivela un bilanciamento equilibrato: il peso dello smartphone al centro distribuisce la massa in modo uniforme, riducendo l’affaticamento rispetto a tenere in mano il telefono da solo. In sintesi, il design del Kishi V2 Pro unisce compattezza e solidità: dà immediatamente l’idea di un prodotto curato, pensato per resistere alle intense sollecitazioni del gaming portatile senza sacrificare la comodità d’uso.
Materiali e qualità costruttiva
Il controller è realizzato principalmente in plastica rigida di buona qualità, con un feeling solido e privo di scricchiolii. Nonostante la leggerezza (poco più di 120 grammi circa), il Kishi V2 Pro trasmette una sensazione di robustezza: tenendolo in mano non si avvertono punti cedevoli o fessurazioni, indice di un’ottima qualità costruttiva. Il ponte estensibile centrale – vero fulcro del design – è in plastica rinforzata e dà fiducia quando viene allungato per inserire lo smartphone. Una volta agganciato, il telefono resta ben fisso: merito anche dei cuscinetti interni in gomma che aderiscono ai bordi del dispositivo, proteggendolo dai graffi e assicurando una presa saldo. Razer fornisce inoltre un set di gommini intercambiabili (di diverso spessore) da montare sulle staffe interne: rimuovendo quelli preinstallati si guadagna qualche millimetro in più, utile per ospitare telefoni più spessi o con cover sottile. Questa flessibilità permette al Kishi V2 Pro di alloggiare la maggior parte degli smartphone Android recenti, anche di grandi dimensioni (Razer dichiara supporto fino a ~170 mm di lunghezza e ~11,5 mm di spessore, camera bump incluso). I pulsanti e i grilletti sono anch’essi in plastica, con finitura opaca resistente alle ditate, mentre le levette analogiche hanno cappucci convessi rivestiti in gomma per migliorare il grip dei pollici. Nel complesso, materiali e assemblaggio sono eccellenti: il controller sopporta senza problemi pressioni vigorose sui tasti e movimenti bruschi, rivelandosi adatto a un uso intensivo. Anche dopo settimane di test non si notano giochi nei meccanismi né allentamenti, a conferma di una robustezza progettuale di alto livello.
Caratteristiche e funzionalità
Sul fronte delle funzionalità, Razer Kishi V2 Pro è uno dei controller mobile più completi in circolazione. La connessione allo smartphone avviene tramite la porta USB-C integrata sul lato destro del controller: questo significa latenza praticamente azzerata e nessun accoppiamento Bluetooth da gestire – basta inserire il telefono e si è pronti a giocare. Inoltre, il controller trae alimentazione dallo smartphone stesso, quindi non ha batterie interne da ricaricare. Non manca la possibilità di tenere in carica il telefono durante le partite: il Kishi V2 Pro integra infatti una porta USB-C aggiuntiva per la ricarica pass-through, situata sul fondo del lato destro (funziona solo per l’alimentazione, non per il trasferimento dati). Sul fondo del lato sinistro troviamo invece un prezioso jack audio da 3,5 mm, una rarità nei controller mobile: collegando qui le cuffie cablate si può ascoltare l’audio di gioco senza lag e continuare a caricare il telefono contemporaneamente – una comodità apprezzabile dato che molti smartphone moderni sono sprovvisti di porta cuffie.
Dal punto di vista dei comandi fisici, il Kishi V2 Pro offre tutti i pulsanti che ci si aspetta da un pad console-class completo. In particolare dispone di:
- 2 levette analogiche cliccabili (L3/R3), disposte asimmetricamente come su un controller Xbox (leva sinistra in alto e leva destra in basso). Le levette hanno cappucci convessi e si muovono in modo fluido a 360 gradi, con una resistenza media adatta sia a movimenti rapidi che a precisione fine.
- 1 D-pad (croce direzionale) a 8 direzioni sul lato sinistro, con tecnologia a microswitch sotto i quattro tasti direzionali per garantire click netti e precisi ad ogni pressione. Questo D-pad compatto risulta reattivo e soddisfacente al tatto, adatto sia per platform e picchiaduro che per navigare nei menu.
- 4 pulsanti frontali A, B, X, Y sul lato destro (layout Xbox), dotati anch’essi di switch meccanici a corsa breve: hanno un feedback clicky molto piacevole e rapido, simile a quello dei mouse gaming, che evita sensazioni “gommose” e registra ogni input senza esitazioni.
- 2 grilletti analogici (L2/R2) sul bordo superiore, utilizzabili con gli indici: offrono una corsa sufficientemente lunga e graduale, ideale per dosare accelerazione e freno nei giochi di guida. La loro sensibilità è analoga a quella dei controller console, permettendo di modulare la pressione con precisione.
- 2 pulsanti dorsali (L1/R1) sempre sul bordo superiore, sopra ciascun grilletto: hanno attuazione digitale (clic immediato) e sono utili per funzioni come sparare, colpire o altre azioni rapide nei giochi. Anche questi offrono un buon feeling tattile, simile ai tasti frontali.
- 2 pulsanti multifunzione programmabili M1/M2, posizionati sui bordi superiori (uno accanto a L2 e uno accanto a R2): possono essere rimappati a piacere via software e tornano utili per assegnare macro o comandi aggiuntivi nei titoli che li supportano, ampliando le possibilità di controllo.
- Pulsanti di sistema e navigazione: sul frontale troviamo pulsanti aggiuntivi per gestire le funzionalità extra. C’è un tasto Options (ad esempio per aprire menu di pausa nei giochi), un tasto Menu/Start, e un tasto Razer Nexus/Home al centro (sostituito dal tasto Xbox nella versione dedicata). In basso a sinistra figura inoltre un tasto Share/Screen dedicato alla condivisione, utile per acquisire screenshot o avviare lo streaming durante il gioco. Questi pulsanti estendono l’uso del controller anche alle funzioni social e di sistema, come avviene sui controller di console moderne.
Di rilievo è la presenza dei motori di vibrazione aptica integrati nei due grip: il Kishi V2 Pro è infatti “armato” di tecnologia Razer HyperSense, che fornisce feedback aptico durante il gioco. Si tratta di una caratteristica inedita per il Kishi (assente sul modello base) e piuttosto rara nei controller mobile: le vibrazioni aggiungono un ulteriore livello di immersività, facendo percepire colpi, esplosioni e altri eventi di gioco tra le mani del giocatore. Va notato che il supporto aptico dipende dai giochi e dalle app utilizzate: in alcuni casi il Kishi Pro sfrutta i segnali audio del gioco per generare il rumble, il che può risultare in vibrazioni non sempre sincronizzate perfettamente all’azione. Nei titoli che supportano nativamente il rumble (ad esempio tramite Remote Play o alcune piattaforme di cloud gaming) il feedback risulta più preciso e convincente, mentre altrove si avverte qualche discrepanza – ad esempio musica di sottofondo che fa vibrare il controller pur non essendoci un evento di gioco corrispondente. In generale comunque il feedback aptico del Kishi V2 Pro arricchisce il gioco mobile quando ben impiegato, avvicinando la sensazione a quella delle console tradizionali.
Completa il pacchetto la Razer Nexus app, l’applicazione companion gratuita che funge sia da launcher unificato per i giochi sia da centro di configurazione del controller. Con Nexus è possibile avviare rapidamente i propri titoli (in locale o in cloud), scoprire nuovi giochi compatibili e personalizzare alcuni parametri del Kishi V2 Pro. L’app consente, ad esempio, di rimappare i pulsanti M1/M2 a diverse funzioni, regolare eventuali sensibilità o deadzone delle levette e aggiornare il firmware del controller. Inoltre integra funzioni di streaming e cattura schermate video, attivabili con l’apposito pulsante Share del controller. In pratica Nexus diventa una dashboard per il gaming mobile: premendo il pulsante centrale Nexus sul controller, si può richiamare l’app in qualsiasi momento per passare da un gioco all’altro o accedere a impostazioni, senza toccare lo schermo. Durante la nostra prova, l’app ha riconosciuto automaticamente i giochi installati compatibili con il controller ed è risultata utile per tenere tutto a portata di mano. Qualche piccolo bug di gioventù permane (ad esempio integrazioni non perfette con alcuni servizi di cloud gaming come Xbox Game Pass, che richiedono workaround tramite browser), ma Razer sta continuando ad aggiornarla. Nel complesso, Razer Nexus rappresenta un valore aggiunto apprezzabile che completa le funzionalità hardware del Kishi V2 Pro.
Prestazioni e esperienza d’uso
Utilizzare il Razer Kishi V2 Pro restituisce fin da subito sensazioni di livello console. I pulsanti frontali e il D-pad, grazie ai microswitch meccanici, hanno una risposta fulminea e tattile: ogni pressione è accompagnata da un click netto, riducendo al minimo l’indeterminatezza tipica dei tasti a membrana. Ciò si traduce in un’elevata precisione nei comandi, fondamentale ad esempio nei giochi picchiaduro o platform dove ogni frazione di secondo conta. Le levette analogiche, pur essendo leggermente più piccole di quelle di un controller da home console, offrono una buona escursione e un controllo accurato. Abbiamo apprezzato la loro fluidità nei movimenti: non mostrano zone morte percepibili e reagiscono uniformemente in ogni direzione. Anche ruotando lentamente il joystick, il personaggio o la visuale a schermo rispondono in maniera graduale e controllata. Nei giochi di corse o FPS, dove la finezza nelle micro-correzioni è importante, le levette del Kishi V2 Pro si sono comportate egregiamente, permettendoci sia movimenti rapidi che un inseguimento preciso dei bersagli. I grilletti analogici L2/R2 aggiungono un altro elemento di prestazione: la loro corsa modulabile consente di gestire accelerazione e frenata con finezza in titoli di guida, o di dosare la forza in giochi d’azione (ad esempio nell’uso di armi da fuoco a pressione graduale). Il feeling è molto simile a quello dei trigger di un controller Xbox o PlayStation, quindi immediatamente familiare per i gamer più incalliti.
Un aspetto notevole è l’assenza praticamente totale di lag negli input: grazie alla connessione diretta USB-C, i comandi impartiti sul Kishi V2 Pro vengono recepiti dallo smartphone all’istante, senza ritardi percepibili. Durante la recensione non abbiamo riscontrato alcun fenomeno di input lag o disconnessioni improvvise: l’esperienza è risultata fluida e affidabile, permettendo sessioni di gioco competitivo senza handicap rispetto ai controller tradizionali. Questo rappresenta un chiaro vantaggio rispetto ai controller Bluetooth, dove talvolta può capitare qualche frazione di secondo di ritardo o interferenze. Da sottolineare anche la stabilità fisica: il telefono resta sempre ben saldo nel controller, quindi si può giocare con movimenti veloci (ad esempio sterzate brusche in un racing game o rotazioni repentine nei FPS) senza che lo smartphone si sganci o oscilli. L’ottimo aggancio garantisce continuità nell’azione di gioco anche nei frangenti più concitati.
Il feedback aptico integrato merita un discorso a parte in termini di prestazioni percepite. Quando il gioco lo supporta adeguatamente, le vibrazioni del Kishi V2 Pro arricchiscono sensibilmente l’esperienza: negli sparatutto si avverte il rinculo dei colpi e le esplosioni, nei giochi di guida si può percepire il ruvido della strada o gli scontri tra vetture, aggiungendo immersione. Tuttavia, come accennato, in alcuni casi il feedback è basato sull’audio generico e può risultare meno accurato del rumble di un controller console. Nel corso delle prove abbiamo notato che con titoli ottimizzati (ad esempio Diablo Immortal o tramite PS Remote Play) la sincronizzazione delle vibrazioni è buona e l’intensità adeguata, mentre con altri giochi mobile privi di supporto specifico le vibrazioni erano presenti ma non sempre “significative” rispetto all’azione. In ogni caso, trattandosi di una funzionalità extra non comune, è positivo che Razer l’abbia implementata: anche quando non perfetta, la vibrazione contribuisce a dare un senso di feedback fisico prima assente nel gaming su smartphone.
Funzionalità extra e note speciali
Oltre alle caratteristiche principali già descritte, il Razer Kishi V2 Pro include diverse funzionalità extra degne di nota. Innanzitutto, la già menzionata presenza del jack audio 3,5 mm è un bonus raro ma importantissimo: consente di utilizzare cuffie cablate per un audio senza compressioni né latenza, ideale per titoli competitivi dove ogni suono (passi, spari, ecc.) conta. Nei nostri test l’uscita cuffie integrata si è comportata bene, fornendo un audio pulito e potente pari a quello diretto dallo smartphone – di fatto il controller funge da bridge audio, permettendo di giocare di notte o in mobilità con headset wired senza rinunce. Questa porta analogica, unita alla ricarica pass-through via USB-C, fa sì che il Kishi V2 Pro risolva elegantemente il classico problema di dover scegliere tra ricaricare il telefono o inserire le cuffie USB-C: qui si possono fare entrambe le cose in simultanea, un aspetto di praticità che i gamer mobile apprezzeranno.
Un altro extra importante sono i pulsanti aggiuntivi programmabili (M1/M2). Tramite l’app Nexus è possibile assegnare a questi trigger supplementari vari input secondo le proprie esigenze: ad esempio, si possono mappare per replicare uno dei pulsanti frontali, in modo da avere lo stesso comando sotto l’indice senza dover togliere il pollice dall’analogico (utile in giochi di tiro per ricaricare o cambiare arma rapidamente). Oppure si possono usare per macro complesse in giochi RPG/MMO mobile, concatenando più azioni a un singolo tasto. La rimappatura di M1/M2 avviene in pochi tap sull’app ed è immediatamente salvata nel controller. Poter personalizzare questi tasti arricchisce la versatilità del Kishi V2 Pro, adattandolo ai gusti del giocatore avanzato – una caratteristica da pro-gamer, coerente con il suffisso “Pro” del dispositivo.
Da citare anche il pulsante Share dedicato: durante le partite, con una singola pressione è possibile catturare screenshot o registrare clip video (a seconda delle impostazioni nell’app Nexus), mentre con una pressione prolungata si può avviare una diretta streaming su piattaforme supportate. Questo strumento rende più immediato condividere i propri momenti di gioco migliori, trasformando lo smartphone in una mini postazione da streamer. È un dettaglio che piacerà a chi crea contenuti o semplicemente vuole mostrare agli amici le proprie imprese in-game senza cercare opzioni nel sistema operativo.
Sul fronte compatibilità software, oltre ai giochi Android nativi, il Kishi V2 Pro è compatibile con praticamente tutte le piattaforme di cloud gaming e remote play. Supporta ufficialmente servizi come Xbox Cloud Gaming (xCloud), NVIDIA GeForce Now, Steam Link, PS Remote Play, Amazon Luna, Google Stadia (finché attivo) e altri: in pratica ogni app che riconosce controller standard vedrà il Kishi come un normale controller XInput. A tal proposito, la versione Xbox Edition del Kishi V2 Pro ha un pulsante Xbox che lancia direttamente l’app Game Pass sul telefono, facilitando l’accesso ai giochi cloud di Microsoft. Noi abbiamo provato il controller con Xbox Game Pass e PlayStation Remote Play e in entrambi i casi non ci sono stati problemi di compatibilità: il telefono riconosce il Kishi V2 Pro come un controller Xbox standard e i giochi di cloud streaming reagiscono di conseguenza, con tanto di icone dei pulsanti corrette a schermo. L’unica accortezza riguarda l’abilitazione del feedback aptico su xCloud: al momento, per ottenere le vibrazioni nei giochi Game Pass su Android occorre utilizzare il servizio via browser Chrome con alcuni flag attivati, poiché l’app Xbox non supporta ancora il rumble (un limite software e non del controller). Si tratta comunque di scenari specifici. Nell’uso quotidiano, l’ecosistema di gioco mobile, locale o remoto, risulta ampiamente supportato dal Kishi V2 Pro.
Vale la pena menzionare infine che Razer Kishi V2 Pro per Android viene venduto ufficialmente solo per piattaforma Android (con connettore USB-C). Al momento non esiste una versione “Pro” per iPhone con connettore Lightning/USB-C, sebbene Razer offra il Kishi V2 standard per iPhone. Chi utilizza iPhone 15 (che ha USB-C) può teoricamente connettere il Kishi V2 Pro, ma il supporto firmware iOS è ancora in fase beta, quindi su iPhone non tutte le funzionalità (es. feedback aptico) sono garantite. In sintesi, il Kishi V2 Pro è pensato principalmente per l’ecosistema Android e dà il meglio di sé su di esso.
Test sul campo con POCO F7 Pro
Per valutare le prestazioni reali e l’ergonomia del Razer Kishi V2 Pro in situazioni di gioco quotidiane, lo abbiamo messo alla prova insieme a uno smartphone POCO F7 Pro. Il POCO F7 Pro è un dispositivo Android di fascia alta dotato di un ampio display AMOLED da 6,7 pollici (120 Hz) e di un chipset potente, ideale per il gaming mobile. Fin da subito, l’installazione del telefono nel Kishi V2 Pro è risultata semplice: è stato sufficiente rimuovere i cuscinetti di gomma aggiuntivi (data la scocca abbastanza spessa del POCO) e allineare la porta USB-C del telefono con quella del controller. In un attimo il dispositivo era saldamente agganciato; nonostante il POCO F7 Pro abbia dimensioni generose, il Kishi V2 Pro lo ha accolto senza difficoltà, confermando l’ampia compatibilità dichiarata. Abbiamo iniziato la sessione senza rimuovere la cover sottile del telefono e, con nostra soddisfazione, l’aggancio è stato comunque possibile e stabile – segno di un design sufficientemente adattabile. Una volta connesso, lo smartphone ha immediatamente riconosciuto il controller: nella barra delle notifiche è apparso l’indicatore di controller collegato e i giochi hanno subito commutato i comandi da touch a gamepad in automatico, senza bisogno di configurazioni manuali.
Abbiamo testato il binomio Kishi+POCO su una varietà di giochi appartenenti a generi differenti, per esplorare ogni aspetto delle prestazioni. In particolare, sul fronte sparatutto/FPS, abbiamo giocato a Call of Duty: Mobile e a Fortnite. In Call of Duty, il vantaggio competitivo offerto dal controller è emerso chiaramente: la mira tramite levetta destra è molto più precisa che con il touch screen, consentendoci di tracciare i bersagli con accuratezza. I grilletti R2/L2 hanno reso l’atto di sparare e mirare immediato e naturale, come su console, con zero ritardo percepito tra la pressione e l’azione sullo schermo. Anche dopo partite prolungate, non abbiamo avvertito alcun segno di lag o disconnessioni – il gameplay è rimasto reattivo e stabile. Fortnite ha riconosciuto il Kishi V2 Pro come un controller Xbox, mostrandoci a schermo i suggerimenti dei tasti (A, B, X, Y) e offrendo quindi un’esperienza praticamente identica a quella su console. Muoversi e costruire con i comandi fisici è risultato molto più intuitivo che farlo via touch, migliorando sia la competitività che il divertimento. Il POCO F7 Pro, dal canto suo, ha mantenuto frame rate elevati (anche a impostazioni grafiche alte) senza surriscaldarsi eccessivamente, indice che l’accoppiata hardware-software regge bene lo stress.
Siamo passati poi al genere racing con Asphalt 9 e GRID Autosport. Asphalt essendo un arcade puro non sfrutta appieno gli analogici (accelerazione automatica), ma il controllo delle sterzate con il Kishi V2 Pro è stato preciso e privo dei tipici errori dei comandi tattili – derapare e compiere manovre spettacolari è diventato più semplice e appagante. La vera prova di fuoco è stata con GRID Autosport, un titolo di corse più simulativo: qui i grilletti analogici del Kishi V2 Pro hanno mostrato il loro valore, permettendoci di modulare accuratamente acceleratore e freno. Affrontare una curva dosando la pressione su R2 per decelerare gradualmente, quindi riaccelerare in uscita è stato molto più naturale rispetto al tutto-o-nulla del touch. Il risultato è un controllo del veicolo più fine, tempi sul giro migliori e un maggior coinvolgimento nel gioco. Inoltre, GRID supporta la vibrazione e abbiamo potuto sentire il rombo del motore e le sconnessioni dell’asfalto direttamente nelle mani – un effetto immersivo che, su uno smartphone, sorprende in positivo.
Abbiamo voluto includere anche un titolo action/RPG e uno platform nel test. Per l’action RPG, Diablo Immortal è stato il candidato perfetto: in questo hack ’n’ slash frenetico il Kishi V2 Pro ha mostrato la sua efficacia nel gestire controlli multipli contemporaneamente. Muovere il personaggio con la levetta sinistra mentre con la destra si dirigeva l’attacco speciale e al contempo premere abilità sui pulsanti frontali è risultato molto più agevole che con lo schema touch, dove spesso serve incrociare le dita sullo schermo. Il gioco ha riconosciuto immediatamente il layout del controller, e dopo qualche minuto di adattamento, esplorare dungeon e sconfiggere ondate di nemici con i controlli fisici è diventato estremamente coinvolgente. L’ergonomia del Kishi V2 Pro si è rivelata eccellente in queste sessioni più lunghe: anche dopo un’ora di gioco ininterrotto, né il peso combinato di telefono+controller (poco più di 300 g totali) né l’impugnatura hanno causato affaticamento significativo alle mani. Merito della buona distribuzione del peso e delle forme arrotondate delle impugnature, che non esercitano pressioni scomode sui palmi. Per il genere platform, abbiamo giocato a Dead Cells, titolo che richiede precisione nel timing dei salti e nell’esecuzione di combo di attacchi. Il D-pad a microswitch del Kishi V2 Pro si è dimostrato all’altezza: i comandi direzionali rispondevano istantaneamente, permettendoci di schivare e attaccare con tempismo perfetto. La rapidità dei pulsanti A/B/X/Y è stata altrettanto determinante nel concatenare colpi e abilità senza ritardi. In un platform rogue-lite punitivo come Dead Cells, il controller ci ha dato quel livello di controllo extra utile a superare sezioni complesse che su touch risultavano frustranti.
Durante il test sul campo, abbiamo anche sperimentato una sessione di cloud gaming sul POCO F7 Pro, utilizzando Xbox Cloud Gaming per giocare in streaming a Forza Horizon 5. Collegati a una rete Wi-Fi 6 stabile, il gioco è stato trasmesso in 1080p e 60fps sullo schermo del telefono. Il Kishi V2 Pro ha brillato in questa situazione: Forza Horizon ha riconosciuto immediatamente un controller Xbox collegato, consentendoci di regolare tutti i controlli dell’auto come su console. L’input è rimasto reattivo (la latenza era limitata alla rete, non certo al controller) e ci siamo goduti una partita di prova su strada con tanto di vibrazioni durante gli impatti e le uscite di pista. In sostanza, il POCO F7 Pro connesso al Kishi V2 Pro è stato in grado di offrire un’esperienza di gioco variegata e appagante in ogni scenario: dal titolo nativo mobile leggero allo streaming dei giochi AAA, passando per generi diversi, il controller ha sempre migliorato la giocabilità e il telefono ha fornito le prestazioni necessarie senza colli di bottiglia.
Un aspetto importante dell’uso pratico è l’ergonomia a lungo termine: durante le nostre prove abbiamo alternato diverse sessioni, alcune di pochi minuti e altre di oltre un’ora ciascuna. Possiamo confermare che il Razer Kishi V2 Pro, accoppiato a un telefono come il POCO F7 Pro, si comporta egregiamente anche nelle lunghe maratone di gioco. Le mani trovano naturalmente una posizione comoda e non sono emerse particolari indolenzimenti alle dita. Solo dopo circa due ore continuative abbiamo avvertito un leggero affaticamento ai polsi, dovuto più che altro al peso complessivo dello smartphone (il POCO, con la sua batteria generosa, non è leggerissimo). Tuttavia, facendo brevi pause, è possibile giocare a lungo senza problemi. Il telefono, grazie anche al supporto pass-through del Kishi, è rimasto carico durante tutte le prove – abbiamo collegato il caricabatterie alla porta USB-C del controller quando la batteria del POCO scendeva sotto il 20%, continuando a giocare senza interruzioni. Ovviamente la ricarica in uso intensivo scalda un po’ il dispositivo: abbiamo notato un lieve aumento della temperatura sul retro del telefono quando era sotto carica giocando a titoli pesanti, ma nulla di preoccupante o tale da inficiare le prestazioni. I fori di ventilazione e le feritoie per gli altoparlanti (presenti su entrambi i lati del Kishi V2 Pro) aiutano a non sigillare completamente il telefono, permettendo a audio e calore di fuoriuscire. Infatti, gli altoparlanti stereo del POCO non sono stati coperti: il suono usciva lateralmente attraverso gli appositi intagli del controller, mantenendo l’audio di sistema udibile anche senza cuffie. Si tratta di un dettaglio costruttivo ben pensato per l’uso sul campo. In conclusione, il test pratico con il POCO F7 Pro conferma che il Razer Kishi V2 Pro non è solo valido sulla carta, ma eccelle nell’utilizzo reale: qualsiasi sia il genere di gioco avviato, l’esperienza risulta migliorata dai comandi fisici e dall’ergonomia, avvicinando lo smartphone alle sensazioni di gioco su console portatile premium.
Conclusioni
Il Razer Kishi V2 Pro si è dimostrato un accessorio di altissima qualità, capace di soddisfare anche i giocatori mobile più esigenti. Dal design solido ed ergonomico, alla qualità costruttiva impeccabile, fino alle prestazioni di livello con controlli reattivi e zero latenza, questo controller rappresenta uno dei punti di riferimento nel suo settore. Le caratteristiche aggiuntive – come il feedback aptico, il jack audio, i pulsanti extra programmabili e l’app companion – arricchiscono ulteriormente l’offerta, distinguendo il Kishi V2 Pro dai concorrenti e dallo stesso modello base Kishi V2. Certo, qualche margine di miglioramento esiste: ad esempio il sistema di vibrazione basato sull’audio non raggiunge ancora la precisione del rumble su console, e la necessità di usare workaround per abilitarlo su alcuni servizi cloud mostra che il mondo del mobile gaming è ancora in assestamento su queste feature. Inoltre, la compatibilità ufficiale limitata ad Android potrebbe deludere gli utenti iOS in attesa di una versione Pro per iPhone. Sono però difetti minori nel quadro generale di un prodotto che, per chi gioca seriamente su smartphone, può veramente fare la differenza. Bisogna anche considerare il prezzo non trascurabile con cui viene proposto sul mercato, ma alla luce di quanto offre – una trasformazione completa dello smartphone in una piattaforma da gioco avanzata – il costo risulta giustificato per chi cerca questo livello di prestazioni.
In definitiva, Razer Kishi V2 Pro è una periferica eccellente: trasforma il telefono in una console portatile a tutti gli effetti, con controlli precisi, comfort prolungato e funzioni da vero top di gamma. Durante la nostra recensione ci siamo spesso dimenticati di avere a che fare con un cellulare, tanta era la naturalezza con cui giocavamo ai nostri titoli preferiti. È un prodotto consigliato ai gamer mobili incalliti, agli appassionati di cloud gaming e a chiunque voglia portare l’esperienza da hardcore gamer sempre con sé in tasca. Con Kishi V2 Pro, Razer consolida la sua posizione nel settore del mobile gaming, offrendo un controller degno del suo nome e che rappresenta un passo ulteriore verso l’abbattimento delle barriere tra gaming da salotto e gaming in mobilità. Il prodotto attualmente è disponibile direttamente sulla pagina ufficiale del produttore presente su Amazon.