sabato, Marzo 22, 2025

Gli italiani preferiscono gli smartphone alla TV?

di Margareth Galletta

Gli italiani preferiscono gli smartphone alla TV? Lo sviluppo tecnologico porta con sé continui cambiamenti anche per quanto riguarda le abitudini quotidiane dei consumatori. A prova di ciò, un rapporto Auditel- Censis presentato lo scorso 14 novembre in Senato, ha messo in evidenza come ad una crescita del numero di smartphone corrisponde una diminuzione delle TV nelle case degli italiani. In particolare, i dispositivi mobili sono quest’anno all’incirca 50 milioni e 600 mila, mentre per le televisioni si osserva che il 2,8% degli italiani non ne possiede più uno nella propria casa.

Se analizziamo questi dati nel dettaglio possiamo affermare che 700 mila famiglie non hanno più in casa un apparecchio televisivo. Sembra quindi che gli individui abbiano deciso di rinunciare di questi dispositivi, compiendo una scelta ben precisa, e sembra proprio che difficilmente decideranno di cambiare idea nel breve periodo.

Gli smartphone sostituiscono i televisori?

E non è tutto. Ci sono importanti cambiamenti anche per chi ancora non ha abbandonato il suo televisore. Infatti, nel 2023 si è registrato un aumento delle Smart TV a scapito invece delle televisioni tradizionali. Ad oggi sono circa 21 milioni le Smart TV nelle case degli italiani, mentre le TV tradizionali sono circa 20 milioni e mezzo. Se andiamo nello specifico e aggiungiamo le televisioni tradizionali con dispositivi esterni collegati (Connected TV) si sale a 22 milioni e 800.000. Dunque, le famiglie che possono collegarsi rappresentano il 64% del totale, in contrasto al 34,9% registrato nel 2017.

Inoltre, sempre secondo quanto riportato nel Rapporto Auditel- Censis, sono circa 8 milioni e 400.000 le famiglie che, al momento della raccolta dei dati, non posseggono nella loro abitazione neppure una TV compatibile con il definitivo passaggio al digitale terrestre di seconda generazione. Tutte queste famiglie, se lo switch off dovesse verificarsi nell’immediato, rimarrebbero completamente escluse dalla possibilità di accedere a tutti i contenuti offerti dalla tv lineare.

A questi si aggiungono anche tutti gli apparecchi televisivi tradizionali che non sono compatibili al DVB-T2 che rischiano di non essere sostituiti. Il rapporto spiega che per evitare che si possa verificare un’ulteriore fase di restringimento del numero di TV disponibili nelle case degli italiani bisogna intervenire con politiche di incentivazione efficaci. Inoltre, sempre secondo quanto messo in evidenza dal rapporto, bisogna rispettare l’obiettivo del PNRR affinché, entro la fine del 2026, ci siano connessioni a 1 Gigabit su tutta la nostra Penisola e per tutti i suoi cittadini.

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