Attacchi DDoS, il 2022 è famoso per il gran numero di colpi informatici

Negli ultimi mesi, gli esperti di cybersicurezza hanno notato un aumento vertiginoso degli attacchi Distributed Denial of Service, preoccupando aziende e non solo. Uno dei più grandi e recenti attacchi DDoS degli ultimi tempi è stato fortunatamente bloccato da Cloudflare, ma questo è solo uno dei tanti monitorati, in crescita del 73% su base annua nel 2022.

Attacchi DDoS: le percentuali spaventano

I cybercriminali sembrano essere principalmente attratti dai media, dai sistemi di pagamento e dalle banche, costituendo rispettivamente il 18,5%, il 13% e il 10% degli attacchi DDoS identificati su scala globale. I media sono il primo bersaglio in quanto  considerati fondamentali per la comunicazione dei conflitti sociali e politici nella società, mentre gli istituti bancari e i sistemi di pagamento sono i settori più redditizi per gli aggressori.

Il primo trimestre del 2022 è stato quello in cui si è verificata la maggior parte degli attacchi DDoS, pari al 43,2%. Nel Q2 2022, si è registrato invece il 23,3%, la percentuale è scesa per il terzo trimestre (20,5%) e il quarto (13%). Inoltre, la durata degli attacchi DDoS è decuplicata soli 12 mesi, passando da circa 10 ore a 10 giorni. Gli attacchi sono diventati anche più complessi e ottimizzati, pronti a sfruttare botnet più potenti per mantenere l’attacco attivo per settimane.

Per proteggersi le aziende possono utilizzare i servizi di mitigazione dei DDoS offerti da fornitori di servizi di sicurezza come Cloudflare, Akamai e Imperva, progettati per rilevare e mitigare gli attacchi DDoS in modo da garantire che il traffico legittimo possa ancora raggiungere il sito web o l’applicazione. Inoltre possono implementare un firewall per bloccare l’accesso ai server sospetti e utilizzare una rete privata virtuale (VPN) per proteggere il traffico di rete da occhi indiscreti.

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