Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto un’indagine su un accordo tra Apple e Google risalente al 2010 che impediva alle due aziende di competere tra loro nella ricerca di personale. Secondo alcune fonti, questo accordo avrebbe limitato la crescita professionale dei lavoratori e ridotto la concorrenza tra le due società.

L’indagine si focalizza sulla possibile violazione delle leggi antitrust, che mirano a prevenire il monopolio e promuovere la concorrenza tra le aziende. Ciò rientra in un più ampio sforzo del governo degli Stati Uniti per contrastare la concentrazione di potere delle grandi aziende tecnologiche, che nel corso degli ultimi anni sono state al centro di diverse inchieste antitrust.

 

Apple e Google: nuovo accordo di non concorrenza?

Accordi di non concorrenza tra aziende, come quello tra Apple e Google, sono stati al centro di molte discussioni negli ultimi tempi. Molti ritengono che tali accordi limitino la mobilità dei lavoratori e riducano la concorrenza tra le aziende, creando un mercato del lavoro meno efficiente e meno favorevole ai dipendenti. In risposta, ci sono state proposte di legge a livello federale e statale volte a limitare l’uso di tali accordi.

Apple e Google non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’indagine in corso, ma entrambe le società sono state al centro di accuse simili in passato. Nel 2015, ad esempio, Apple ha accettato di pagare 415 milioni di dollari per risolvere una causa civile riguardante un accordo di non concorrenza con altre società del settore tecnologico.

In sintesi, l’indagine del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su un accordo di non concorrenza tra Apple e Google rientra in un più ampio sforzo del governo per contrastare la concentrazione di potere delle grandi aziende tecnologiche e promuovere la concorrenza tra le aziende. Ciò potrebbe avere ripercussioni significative sulle pratiche di assunzione e sui diritti dei lavoratori nel settore tecnologico.

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