Google Sparrow è il nome attuale della risposta di Google all’intelligenza artificiale di OpenAI. Secondo alcune voci, le capacità di scrittura di ChatGPT hanno portato Google a correre ai ripari e a lavorare su un proprio chatbot. Sarà uguale all’originale o lo supererà?
Google Sparrow: quali saranno i pro della nuova Intelligenza Artificiale?
In un whitepaper del 2022 di DeepMind, azienda di intelligenza artificiale controllata da Alphabet e acquisita da Google nel 2014, si legge che il progetto ha preso il nome di Sparrow. Gli screenshot del chatbot, risalenti a settembre 2022, mostrano la capacità dell’IA di fornire informazioni recenti, di comprendere il soggetto di una conversazione e di indicare le fonti utilizzate per le risposte.
Quanto alla politica di Google, questa è basata sul “niente identità umana”, difatti alle domande personali il robot risponde: “sono solo un programma per computer”. Il whitepaper sottolinea anche che Sparrow è addestrato per essere utile, corretto e innocuo. Ci sono ancora questioni etiche da risolvere, come il copyright delle fonti utilizzate dall’intelligenza artificiale. Nel documento c’è anche una sezione dedicata agli aspetti etici e sociotecnici, in cui si affronta il fatto che bisognerà considerare le esigenze delle parti interessate. Si dice che Sparrow arriverà in versione beta a causa del rapido diffondersi di soluzioni come ChatGPT.
Cosa significa tutto questo per l’industria dell’intelligenza artificiale e per i consumatori? In primo luogo, significa che ci sarà una maggiore concorrenza, con l’obiettivo di offrire soluzioni sempre più evolute. Ciò, a sua volta, porterà ad una maggiore attenzione nei confronti degli aspetti etici e di responsabilità delle IA, cosa che potrebbe portare ad una maggiore trasparenza nella loro progettazione e utilizzo.