Samsung, Galaxy S23, Galaxy S23 Ultra, Render

Corning Inc. ha annunciato che Samsung sarà la prima azienda ad utilizzare il vetro protettivo Gorilla Glass Victus 2. I device che potranno contare sulla protezione aggiuntiva offerta da questi vetri di nuova generazione saranno i Galaxy S23.

La presentazione dei nuovi flagship è attesa per il primo febbraio, quindi manca poco prima di vedere gli smartphon in azione. Tuttavia, Corning afferma che gli utenti non dovranno più preoccuparsi di cadute e danni accidentali.

Infatti, la nuova composizione del vetro Gorilla Glass Victus 2 offre una maggiore resistenza alle cadute su superfici ruvide come il cemento. Grazie alle nuove tecnologie, il vetro mantiene la resistenza alle graffi del vetro Gorilla Glass Victus.

 

Samsung lancia la nuova generazione di Galaxy S23 con il rivoluzionario Gorilla Glass Victus 2: maggiore resistenza agli urti e impegno per la sostenibilità

La collaborazione tra Corning e Samsung dura da più di un decennio e questa innovazione svolgerà un ruolo importante nei prossimi smartphone Galaxy S23 di Samsung. Un ulteriore aspetto da non sottovalutare è quello relativo alla sostenibilità ambientale legata alla produzione del vetro.

Corning ha progettato il Gorilla Glass Victus 2 con un focus sull’ambiente e per questo il vetro contiene il 22% di contenuto riciclato. Questo valore ha permesso all’azienda di ottenere la certificazione Environmental Claim Validation, come confermato dalle analisi svolte dai tecnici di Underwriters Laboratories.

Ricordiamo che sono oltre 8 miliardi i dispositivi di 45 marchi diversi che utilizzano la protezione di Gorilla Glass. Con Gorilla Glass Victus 2, l’attività di Corning per l’elettronica di consumo mobile continua una tradizione di innovazione che include vetri protettivi ottiche per prodotti a semiconduttori che puntano a migliorare le prestazioni dei device.

Articolo precedenteLaser Dragonfire, riesce a distruggere gli aerei con estrema precisione
Articolo successivoAtterrare su Marte in 45 giorni con il nuovo razzo della NASA