Del nuovo Pixel 7 Pro si sapeva praticamente già tutto e non è una certo una rivoluzione: riprende il design e le funzioni del precedente 6 Pro con qualche novità e diversi affinamento, lasciando fortunatamente invariato il prezzo!

Design e Estetica

Riprende la linea di Pixel 6 Pro ma il display è meno curvo ai bordi, questo purtroppo lo rendere leggermente più largo e si tiene meno bene in mano rispetto al predecessore (Dimensioni: 162.6 mm di altezza, 76.6 mm di larghezza e 8.9 mm di spessore)

Pesa 210 grammi, esattamente come Pixel 6 Pro.

La back cover è lucida ma non trattiene le impronte, e la fascia orizzontale che ospita i sensori fotografici è più armonica, meglio raccordata al frame, dovrebbe incastrarsi meno polvere nelle fessure.

Il frame cambia materiale e dall’acciaio si passa all’alluminio, probabilmente è una scelta più ecosostenibile ma meno pregiata.

Le colorazioni sono bianco ghiaccio, nero ossidiana e grigio verde e sono sicuramente belle ma si perde il doppio colore della serie precedente, davvero iconico soprattuto nelle colorazioni disponibili fuori dall’Italia.

È resistente ad acqua e polvere con certificazione IP68 e può ospitare una nano SIM singola ed essere abbinato ad una eSIM.

Hardware e Specifiche

Partiamo dalla novità più succosa, il nuovo SoC Tensor G2 di Google così composto: 2x Cortex-X1 @ 2.85GHz, 2x Cortex-A78 @ 2.35GHz e 4x Cortex-A55 @ 1.8GHz.

Troviamo frequenze più alte sui big core ed è stato rimpiazzato il precedente A76 quale cluster intermedio con A78, più efficiente e prestante.

Anche la GPU è cambiata con una nuova Mali G710, che sebbene sulla carta possa sembrare meno potente della precedente Mali G78 ( si passa da 20 core a 7).

Benchmark alla mano offre prestazioni paragonabili riuscendo ad essere più efficiente e andando meno in crisi con le temperature.

Nonostante questi cambiamenti continua a non essere un campione di benchmark, senza tuttavia compromettere l’uso quotidiano che è privo di impuntanti o rallentamenti.

Google ha puntato di più sulla TPU (Tensor Processing Unit) e sul machine Learning che sulla potenza, e si vede soprattuto quando andiamo a scattare foto in modalità notte o a ritoccare immagini, con tempi sensibilmente ridotti rispetto al predecessore.

Invariato il coprocessore di sicurezza Titan2.

Anche in idle le temperature risultano più basse di 2° con decisamente meno throttiling e tenendo frequenze più elevate e costanti negli stress test.

La RAM è da 12 GB LPDDR5 Spazio di archiviazione UFS 3.1 da 128 GB.

Connettività naturalmente al top con 5G,Wi-Fi 6E (802.11ax) con 2,4 GHz + 5 GHz + 6 GHz, Bluetooth 5.2, NFC, GPS, GLONASS, Galileo, QZSS, BeiDou e ovviamente USB Type-C 3.2.

La batteria ha una capacità di 5.000 mAh e la scarica è molto costante, si arriva effettivamente a sera con meno ansie rispetto al predecessore.

Purtroppo la ricarica è rimasta a 30 W ( dal 20% al 100% in 1.5 ore) ed è presente la ricarica wireless rapida (23 W con la basetta proprietaria).

Il display è 6,7 pollici rivestito vetro Gorilla Glass Victus con frequenza di aggiornamento a 120 Hz QHD+ (1440 x 3120) OLED at 512 PPI con tecnologia LTPO ed è presente l’ Always On.

Molto luminoso, si arriva ad un picco di 1.500 nits, più elevato di 6 Pro, si vede bene sotto la luce diretta del sole.

Gli altoparlanti sono stereo con un’ottima qualità audio e una pressione sonora decisa, non male anche il vivavoce con volume alto e sono presenti 3 microfoni, per una cancellazione attiva del rumore di fondo che funziona molto bene in chiamata.

Questa cancellazione attiva è denominata “chiamata nitida”, e il machine Learning agisce per rendere la conversazione più nitida.

Non ci sono problemi di ricezione e in chiamata aiuta anche il dealer, naturalmente di Google con blocco dello Spam.

Fotocamera e Video

Invariato il sensore principale grandangolare da 50 MP con stabilizzazione ottica e filtro Quad Bayer , per offrire una maggiore nitidezza e minore rumore.

La fotocamera ultrawide da 12 MP ha ora una apertura di 125,8° contro i precedenti 114°, anche il teleobiettivo è nuovo e arriva a 5X ottici, 30X ibrido ed implementa anche lui la tecnologia Quad Bayer come il sensore principale.

Presente, come nel 6 Pro, il Sensore LDAF(Laser Detect Auto Focus).

Il teleobbiettivo ha finalmente l’autofocus, altra grande mancanza del 6 Pro, e consente di effettuare davvero ottime Macro anche con effetto microscopio su tessuti e superfici.

Gli scatti sono migliorati leggermente a 6 Pro, l’asticella era già molto alta ed il miglioramento più percepibile è l’aumento di rapidità

Lato video c’è un miglioramento percepibile rispetto al 6 Pro nel passaggio delle camere e si riesce a zoomare 5X otticamente e fino a 20X in modalità ibrida, il pixel 6 Pro si fermava a 4X ottici.

Inoltre Pixel 6 Pro riusciva a passare tra i vari sensori al massimo in 4K a 30 fps, ora è possibile arrivare ai 60 fps.

L’HDR è  un’altra grande novità lato video, disponibile solo con i 30 fps, ma è decisamente uno dei migliori smartphone in circolazione per quanto riguarda i video.

Ottima gestione la del controluce anche utilizzando la selfie cam da 10,8 MP, anche lei in grado di supportare i 4K 60fps o 4K HDR fino a 30fps e di effettuare scatti con 92,8° di grandangolo.

Molto interessante anche la nuova modalità cinema (risposta alla Cinema Mode di Apple), ci permette di registrare e mettere a fuoco un particolare soggetto tappando sul display.

Durante la presentazione è stata sottolineata il lavoro fatto su Real Tone per restituire scatti con incarnati più fedeli alla realtà e devo dire che in effetti nei selfie l’incarnato è meglio rappresentato.

Resta naturalmente il menu movimento nella fotocamera per effettuare scatti con esposizione lunga per aggiungere una sfocatura ai soggetti in movimento o Panning per tenere a fuoco un soggetto e sfocare lo sfondo.

Naturalmente troviamo Android 13 nativo con 5 anni di aggiornamenti delle patch di sicurezza.

Restano i capisaldi come l’interfaccia Material You, e le varie “Pixxellate” come Now Playing per riconoscere le canzoni e la funzione di rilevamento incidenti.

Riepilogo che mostra nella schermata principali le informazioni utili come meteo e appuntamenti, come l’orario del nostro volo che verrà aggiornato in caso di ritardi.

Digitazione vocale dell’assistente anche in italiano

Abbiamo poi la traduzione istantanea, un popup sui programmi di messaggistica vi chiederà se volete tradurre ed è possibile anche generare sottotitoli automatici quando riceviamo chiamate.

Servirebbe una recensione a parte per parlare di tutta la parte smart di questo telefono

Introdotto finalmente lo sblocco col volto, grande mancanza della precedente serie, funziona bene ma si tratta di un normale sblocco 2D, fortunatamente lo sblocco con impronta sotto il display è reattivo e affidabile.

In Google Photo ci sono altre funzioni merito del machine Learning quale la regolazione della luminosità nelle foto ritratto, la già nota gomma magica.

Foto nitida è una novità che permette di rimettere a fuoco immagini sfocate, anche quelle vecchie già presenti.

Google Pixel 7 Pro: conclusioni

899 euro il prezzo al lancio, grande plauso a Google che non ha alzato il prezzo, che seppur alto, non raggiunge cifre davvero impegnative che stanno diventando la normalità.

La gamma Pixel continua punta (giustamente) ad essere il punto di riferimento dell’ecosistema Android, sicuramente gli investimenti e i risultati ci sono

La differenza vera con il predecessore è lato video, diventando probabilmente uno dei migliori per le riprese.

Peccato manchi ancora una ricarica con potenza maggiore ai 30W e uno sblocco volto 3D sarebbe stata una bella prova di forza.

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