Fin dal suo primo giorno di operatività, il telescopio spaziale James Web ha rivoluzionato il nostro modo di guardare al cosmo, i suoi specchi e le sue camere hanno infatti permesso di osservare gli astri nel cielo come mai prima d’ora, con un livello di precisione mai visto e con una profondità decisamente sorprendente.

La NASA per la sua costruzione ha impiegato circa 10 anni e 10 miliardi di dollari, un costo in termini di denaro e tempo davvero impressionante, che però purtroppo non lo rendono immune da problematiche varie, basti pensare che durante la sua messa in funzione un micrometeorite ha danneggiato lo specchio primario, danno che per fortuna non ha inficiato le prestazioni del telescopio che però, ora, si ritrova ad affrontare un nuovo problema.

 

Il glitch che ne blocca l’operatività

Attualmente il telescopio si ritrova ad affrontare un glitch (errore software) che blocca il funzionamento del Mid-Infrared Instrument (o Miri), che ha costretto Esa e Nasa a fermare, almeno temporaneamente, il suo utilizzo, si tratta dell’occhio che consente al telescopio di guardare nel medio infrarosso.

Come spiegato da NASA ed ESA il problema, presentatosi già lo scorso 24 Agosto, riguarda un dispositivo necessario per il funzionamento di una delle quattro modalità di osservazione del Miri, la spettroscopia a media risoluzione (medium-resolution spectroscopy, o Msr), il meccanismo simile a quello di una ruota dentata, ha mostrato infatti un’eccessiva frizione durante un periodo di osservazione, obbligando l’agenzia a formare un team dedicato per valutare il problema e capire come risolverlo.

Al momento il telescopio gode di buona salute,  le altre tre modalità di osservazione del Miri, la termocamera, la spettroscopia a bassa risoluzione e la coronografia, sono normalmente in funzione, bisognerà capire se il problema persisterà, inutile stare a dire che privarsi del quarto occhio di JWST sarebbe un vero peccato.

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