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Negli scorsi mesi ha iniziato a circolare la voce di un possibile accordo tra Intel e il Governo Italiano per la realizzazione di un nuovo impianto produttivo dedicato ai chipset californiani. Dopo un lungo braccio di ferro, sembra che l’accordo sia sempre più vicino alla firma definitiva.

L’investimento permetterebbe al nostro paese di entrare in prima persona nella supply chain per la realizzazione di System-on-Chip e semiconduttori. In particolare, gli stabilimenti italiani saranno dedicati all’assemblaggio e al packaging dei chipset.

L’azienda americana, con il supporto del Governo, sembra intenzionata ad investire 5 miliardi di dollari. Secondo le fonti di Reuters, l’accordo potrebbe essere chiuso entro fine agosto, al fine di evitare di sforare con le date e incorrere in un blocco causato dalle elezioni politiche.

 

Intel potrebbe realizzare una fabbrica di chip ad alta tecnologia e innovazione in Italia che porterà 5.000 posti di lavoro

Il Governo, d’altro canto, si impegna a sostenere il progetto con un finanziamento del 40% sul totale. La speranza è che Intel possa aumentare i propri sforzi negli anni a venire, portando l’Italia al centro dei propri investimenti.

Infatti, questo progetto da parte di un piano molto più grande avviato da Intel che vede l’impiego di un budget totale di 80 miliardi da investire in 10 anni. Questi fondi saranno tutti investiti all’interno dell’Europea proprio per sostenere la supply chain e scongiurare future Crisi dei Chip. In questo modo, le nuove fonderie aumenteranno la capacità produttiva dell’azienda americana e, al tempo stesso, permetteranno di ridurre la dipendenza dai fornitori asiatici.

Secondo le fonti di Reuters il nostro governo sarebbe disposto a finanziare fino al 40% dell’investimento totale di Intel in Italia. Questo investimento, probabilmente, crescerà nel tempo rispetto ai 5 miliardi di dollari attesi al momento.

Le nuove fabbriche sorgeranno in Piemonte e Veneto ma al momento non sono ancora stati stabiliti i siti precisi. Se l’accordo dovesse concludersi positivamente, si stima un aumento di 5.000 posti di lavoro di cui 1.500 dipendenti Intel e il resto proveniente dall’indotto.

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