Un nuovo passo in avanti è stato svolto nel campo dell’energia da fusione nucleare, il Consorzio EUROfusion, di cui fanno parte 21 organizzazioni italiane coordinate da ENEA, ha annunciato che è iniziata la progettazione ingegneristica della prima centrale dimostrativa a fusione nucleare.

La centrale il cui nome ufficiale sarà DEMO (Demonstration Fusion Power Reactor), dovrebbe essere in grado di produrre a regime un quantitativo di potenza pari a 300-500 MW di energia elettrica e dunque di soddisfare le esigenze di circa 1,5 milioni di famiglie.

Se non ci saranno intoppi durante il progetto, la centrale dovrebbe entrare in funzione tra circa 30 anni, dunque a metà del nostro secolo, divenendo a tutti gli effetti il successore e l’erede del progetto ITER, attualmente in costruzione nel sud della Francia, a Cadarache.

 

Il primo impianto sostenibile

L’annuncio è stato immediatamente successivo ai risultati ottenuti dal Consorzio EUROfusion presso l’impianto europeo JET (Joint European Torus) a Culham nel Regno Unito, in questo sito sono stati infatti prodotti circa 59 Megajoule di energia totale sfruttando lo stesso mix di combustibile di deuterio e trizio che verrà adoperato in ITER, in DEMO e in tutti gli altri reattori.

L’ultimo step da ultimare riguarda il divertore, motivo per cui è in fase di costruzione il super laboratorio Divertor Tokamak Test (DTT) presso il Centro Ricerche di Frascati, all’interno del quale verranno testati diversi materiali per il divertore, dispositivo che avrà il compito di smaltire il calore residuo all’interno dei reattori a fusione con flussi di potenza superiori a 10 milioni di Watt per metro quadrato.

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