La serie dei record, Squid Game, ha segnato un punto nevralgico nella storia delle serie TV, il contenuto sud coreano ha infatti fatto registrare il più alto numero di visualizzazioni su Netflix, arrivando a 111 milioni di utenti in soli 17 giorni, una grandezza che però, ha coinvolto davvero tutti, grandi e piccini, ed è proprio questa l’ombra di tanta magnificenza, il rischio di emulazione per i più piccoli era e rimane elevato, possibilità che in alcuni contesti si è purtroppo verificata.

Il contenuto è stato effettivamente etichettato come vietato ai minori di 14 anni, ciononostante, complice l’aiuto di numerosi social con condivisione video, è arrivato facilmente anche agli occhi dei più piccoli, portando dunque con se tutte le macabre scene che conosciamo benissimo.

 

L’allarme e poi la petizione

In Italia i genitori dei bambini hanno denunciato decine di attività pericolose legate ai contenuti mostrati dalla famosa serie TV, per fare un paio di esempi, in una scuola media torinese alcuni studenti sono stati trovati a giocare a “Un, due tre stella” seguendo i canoni del gioco, chi veniva visto muoversi riceveva degli schiaffi o veniva eliminato simulando il colpo di pistola, in una scuola elementare invece, i bambini si sono messi a giocare al ddakji, gioco che come mostrato nella serie consiste nel capovolgere uno di due cartoncini usando l’altro, chi si rifiutava vedeva il proprio zaino finire fuori dalla finestra.

Tutto questo ha ovviamente scatenato la preoccupazione dei genitori, attivando anche la Fondazione Carolina, nata dopo la morte di una ragazza vittima di cyberbullismo, la quale su Change.org ha avviato una petizione per la rimozione della serie TV.

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