Il mondo delle tastiere è molto più variegato di quel che si potrebbe pensare: si passa dalle 60% alle 75%, per arrivare alle TKL e alle classiche Full. Questo perché le esigenze dei vari utenti sono estremamente diverse tra loro e devono coniugare qualità, dimensioni, penso e portabilità. La tastiera che andiamo a recensire e analizzare oggi è la Razer BlackWidow V3 Mini HyperSpeed, un modello che appartiene al mondo poco esplorato delle 65%: questo formato risulta altrettanto compatto così come le 60%, ma con il vantaggio di avere una spaziatura leggermente maggiore, un tasto Shift Dx più ampio e una fila di tasti in più oltre l’Invio sulla destra. Non sono molti i modelli presenti sul mercato, si possono contare sulle dita di una mano, e per questo le aziende tendono a sperimentare molto anche con il prezzo. Dopo questa lunga introduzione andiamo a vedere il design e il funzionamento della tastiera Razer in questione!

 

Design al 65%

Personalmente ho usato sempre una TKL per il gaming: possiede tutto il necessario con delle dimensioni dei tasti accettabili e una spaziatura ottimale. Con l’arrivo di questa 65% ero un po’ scettico, sia per quanto riguarda il confort, che poi effettivamente sul formato vero e proprio. Eppure, BlackWidow V3 Mini mi ha fatto ricredere grazie ad un formato che non delude e che riesce a lasciare moltissimo spazio aggiuntivo per il movimento del mouse. Soli 31,2mm di larghezza per 12,7 di profondità la rendono ultra compatta senza però sacrificare eccessivamente la spaziatura dei tasti. Certo, rispetto ad una full o una TKL la differenza sarà visibile e percepibile fin dal primo contatto, ma non tanto da diventare invasiva o fastidiosa. La struttura su cui poggiano gli switch è in alluminio, mentre purtroppo tutto il resto è realizzato in plastica: nonostante questo la tastiera è molto rigida e non flette neanche sotto stress o con le digitazioni più aggressive. Anche in mano sembra costruita alla perfezione, con una solidità e un aspetto premium eccellente: flettendo la tastiera con le mani non emerge nessun rumore o scricchiolio fastidioso, a significare che la struttura è assemblata perfettamente senza gap o giunti poco solidi.

Quattro i piedini sul lato inferiore, realizzati in gomma e in grado di fornire un ottimo grip perfino su scrivanie con poco grip, come quelle in vetro, e inoltre ci sono anche dei piedini estraibili che forniscono due diversi livelli di elevazione e inclinazione della tastiera. Sempre sul lato inferiore troviamo una rifinitura lucida “By Gamers. For Gamers.” e un piccolo vano che contiene l’hub USB e Wi-Fi per connettere la tastiera al nostro PC in maniera immediata e veloce.

Sul lato superiore invece, la struttura in alluminio curva sulla parte frontale per rendere la digitazione più confortevole, con un dettaglio lucido e trasparente realizzato in plastica, che nasconde il logo Razer, illuminato tramite RGB.

Complessivamente Razer su questo fronte non ha deluso affatto, con un prodotto solido e che non smentisce la qualità che abbiamo sempre trovato con questo marchio, dalla cura per il dettaglio alla qualità generale dei materiali impiegati nell’assemblaggio.

 

Switch meccanici e tasti

Due le versioni proposte da Razer sul fronte della tipologia di Switch proprietari: uno orientato alla scrittura con gli Switch Verdi e l’altro invece orientato al gaming con Switch Gialli. La versione testata in redazione ha gli Switch Verdi di Razer, con l’inconfondibile click che contraddistingue questa tipologia di switch meccanico. Eppure si tratta di un feeling diverso dal solito, con una distanza di attuazione molto corta e un suono meno invasivo rispetto ai classici Cherry (Pre-Travel: 1.8 mm, Total Travel: 4.0 mm). Anzi, possiamo dire che nella digitazione il suono sembra quasi morbido soprattutto a fine corsa, con l’unico feedback uditivo rappresentato dal click delicato sul punto di attuazione. Un piacere scrivere questa recensione e alcune di quelle passate con questa BlackWidow V3 Mini, per una precisione superiore rispetto ai Cherry Red o agli Switch Razer Gialli. Inoltre, Razer garantisce questi Switch totalmente meccanici per oltre 80 milioni di battiture, per una durata garantita estremamente longeva. 

Se decidete di scegliere invece gli Switch gialli orientati al gaming, Razer ha introdotto un ammortizzatore sonoro che elimina quasi del tutto il rumore prodotto dai tasti, per una risposta rapida e lineare, ma allo stesso tempo silenziosa. Abbiamo provato qualche gioco anche con gli Switch verdi, ma nonostante non abbiano fornito alcun problema durante l’utilizzo, alcune interazioni (soprattutto a livello competitivo) sono risultate rallentate dall’attuazione con il click. Di conseguenza, se pensate di usarla SOLO per il gaming, scegliete gli switch gialli e non ve ne pentirete.

Sul fronte dei tasti le scelte a disposizione dell’utente sono tantissime: Razer propone diverse versioni di questo modello e diversi kit di modifica, sia per il colore che per la tipologia di tasto. La versione testata è la Phantom nera, con dei tasti che probabilmente posso annoverare tra i più belli in assoluto presenti in circolazione. Oltre alla qualità generale delle plastiche e della struttura interna, i tasti Phantom presentano una base trasparente fumee per far emergere in tutto il suo splendore il supporto all’RGB, e una parte superiore pulita senza lettera, che appare solo con l’attivazione degli effetti di luce. Da spenta la tastiera sarò pulita senza tasti per un effetto minimal ben riuscito. Con i tasti normali invece le lettere sono visibili sempre, anche senza illuminazione, ma l’illuminazione RGB agirà solo sulla base in alluminio e nell’evidenziare la lettera, per un effetto decisamente convenzionale e simile a tanti altri modelli. Il gioco dei tasti è minimo nella fase iniziale della pressione, mentre arrivati a fine corsa risultano stabili e precisi, senza ondeggiamenti o movimenti di sorta. Nonostante i tasti Phantom siano perfettamente puliti sulla parte superiore del tasto, sulla parte laterale ci sono comunque le indicazioni per premere i tasti funzioni e attivare delle funzionalità aggiuntive (guadagnando così spazio e funzioni). Alla pressione del tasto FN i tasti con doppia funzione si illumineranno di bianco per darci modo di trovarli con facilità e sfruttare funzioni multimediali, di connettività, tutta la serie da F1 a F12 e infine i tasti Macro sulla destra.

 

Funzionalità e software

Come già visto l’hub USB permette di connettere la tastiera in maniera immediata e davvero semplice in pochi istanti tramite la tecnologia proprietaria Razer Hyperspeed. Si tratta di una connessione Wi-Fi ultra-veloce in grado di sfruttare il pooling rate di 1000Hz e una connettività stabile e precisa per la digitazione e soprattutto per avere una latenza bassissima durante il gaming. Qualora voleste collegarla tramite Bluetooth, vi basterà switchare il pulsante posto sul lato posteriore dalla posizione neutra di spegnimento a quella di Bluetooth per renderla visibile ai vostri dispositivi Bluetooth.

Scaricando l’applicazione desktop di Razer Synapse sul proprio pc, potremo selezionare e personalizzare non solo le funzioni, ma anche l’RGB della tastiera grazie al supporto a Razer Chroma. Potremo selezionare varie modalità di RGB, da quello fisso all’arcobaleno, dall’illuminazione alla pressione all’onda: le scelte sono moltissime e in grado di adattarsi a qualsiasi preferenza dell’utente.

 

Sotto il profilo del Bluetooth è supportato il multi-pairing, per accoppiare e tenere collegati fino a tre diversi dispositivi contemporaneamente; inoltre, grazie alla memoria interna si potranno salvare fino a 5 diversi preset direttamente sulla tastiera per portarli sempre con sé a prescindere dal pc e dal software su cui la utilizziamo.

 

Batteria

Se tutti gli altri aspetti non hanno avuto effettivamente dei punti deboli, con delle prestazioni solide in tutti i campi, il lato della batteria è quello che sotto un certo punto di vista affonda la BlackWidow V3 Mini. A fronte di una durata stimata e dichiarata fino a 200 ore, ci siamo trovati di fronte ad una dura realtà: purtroppo questa durata è stata indicata prendendo in considerazione un collegamento Bluetooth e la funzione RGB totalmente spenta. Nel nostro caso la configurazione Phantom costringe a tenere acceso l’RGB per vedere i tasti e con un settaggio dell’illuminazione con intensità al 50% e modalità fissa ci ha restituito una durata di circa 20 ore, prima di dover ricaricare il dispositivo. La ricarica dura diverse ore per far tornare al 100% la tastiera se collegata tramite PC, mentre se collegata ad un caricabatterie abbiamo visto che con due ore circa abbiamo completato la ricarica. Sotto questo punto di vista ci saremmo aspettati una comunicazione chiara e schietta da parte dell’azienda, che in questo modo rischia di deludere chi effettivamente si aspetta una durata di 200 ore. Effettivamente c’è sempre la possibilità di tenerla attaccata e sfruttare la funzione wireless solamente per quando siamo fuori casa (se la portiamo in giro), ma in questo modo una delle funzionalità principali del prodotto vengono meno. Allo stesso modo anche l’RGB, che influisce pesantemente sulla durata della batteria, può essere tranquillamente spento sul modello tradizionale (senza tasti Phantom): tuttavia perderemmo anche in quel caso una delle funzionalità più belle e interessanti della BlackWidow.

 

Prezzo e conclusioni

Come affrontato già nel corso dell’introduzione, il mondo delle 65% non è così esplorato come quello delle diffusissime 60% o delle TKL. Non sono poi molti i produttori e i modelli in grado di competere con questo prodotto (Fnatic Streak65 o Asus ROG Falchion), ma quelli che lo fanno arrivano con diverse funzionalità aggiuntive, come ad esempio la barra touch per lo slide della Asus Falchion, o una durata della batteria maggiore, e soprattutto con un prezzo decisamente inferiore. BlackWidow V3 Mini Hyperspeed costa 189€ per la versione classica e 209€ per la versione Phantom: uno sproposito in qualsiasi modo la si voglia mettere. Se i competitor arrivano sul mercato intorno ai 100-120-130€, oltre 50€ di differenza si fanno sentire. Nulla da ridire sulla qualità o sulle funzionalità garantite da questa tastiera, ma il prezzo comincia a sconfinare addirittura nel territorio delle tastiere custom per il gaming competitivo, rendendo di fatto vano tutto lo sforzo di Razer nel presentare un prodotto valido e funzionale, ma decisamente fuori mercato. In sconto intorno ai 120-130€ potrebbe essere un affare, a patto che teniate in considerazione il drop della batteria con RGB acceso, ma a prezzo pieno è difficile da consigliare.

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