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Il vaccino Pfizer è il siero centrale per la campagna di vaccinazione in Italia. Se la metà della popolazione nazionale ha completato o sta completando il suo ciclo di immunizzazione, parte della popolazione ancora non ha scelto la via del vaccino. A destare qualche timore ci sono anche episodi relativi agli effetti collaterali dei famarci.

 

Pfizer e AstraZeneca: effetti collaterali ed efficacia contro le varianti

Il vaccino Pfizer si è confermato nel corso di questi mesi un farmaco ben tollerato da tutte le fasce d’eta, compresi i cittadini con problemi e patologie pregresse. Con il farmaco statunitense non sono quindi previsti episodi di effetti collaterali gravi dopo la somministrazione.

Leggermente diverso è invece il discorso per AstraZeneca. Seppur con numeri infinitesimali, il vaccino inglese è stato correlato ad episodi di trombosi che, in alcuni casi e specialmente per la popolazione più giovane, hanno portato anche al decesso.

La scarsa incidenza degli effetti collaterali per Pfizer ha portato gli organi scientifici italiani a valutare anche la via della vaccinazione eterologa. Coloro tra gli under 60 che hanno ricevuto la prima somministrazione con AstraZeneca ora possono effettuare il richiamo con Pfizer

Ulteriore scetticismo legato ai vaccini è la reazione dinanzi alle varianti. I dati scientifici pubblicati su diverse riviste di settore – da Lancet al New England Journal of Medicine – dimostrano però il contrario. Pfizer, così come AstraZeneca, mantengono un alto tasso di protezione (circa l’80%) contro le varianti del Covid. I vaccini difendono dall’infezione e dalla malattia grave anche con la variante Delta, divenuta prevalente in Europa.

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