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Huawei, soprattutto per quanto riguarda il mercato degli smartphone, si trova in questa situazione per via delle mosse degli Stati Uniti. Nello specifico, l’inserimento nella lista nera commerciale che ha portato a impedire alle compagnie statunitensi di commerciare con il colosso cinesi gli ha impedito di continuare come prima. Xiaomi ha rischiato lo stesso destinato, ma un tribunale l’ha salvata.

Un tribunale distrettuale della Columbia ha sostanzialmente rilasciato un’ordinanza che chiede la rimozione di un etichettamento di Xiaomi. Prima si definiva come azienda militare cinese comunista che faceva intendere come il marchio era collegato a doppio filo con il governo cinese. Di fatto quindi si sospetta il rischio di spionaggio e di altri atti gravi.

 

Xiaomi si salva dal destino di Huawei

Le parole del portavoce di Xiaomi in merito all’ottima notizia: “L’azienda è grata per la fiducia e il supporto dei suoi utenti, partner, dipendenti e azionisti globali. È una società aperta, trasparente, quotata in borsa, operata e gestita in modo indipendente”. Ora il marchio continuerà sulla propria strada che come visto finora risulta essere proiettata verso maggiori successi.

Negli ultimi trimestri, anche in piena pandemia, Xiaomi è riuscita a raggiunge cifre impressionanti a livello di vendite di smartphone. Anche solo in Europa ha raggiunto la seconda posizione superando Apple è crescendo parecchio rispetto allo stesso periodo dell’anno. In generale, insieme a OPPO, è la compagnia che sta sfruttando di più la quasi totale uscita di Huawei. L’uscita dalla lista nera degli Stati Uniti permetterà questa crescita e difficilmente ci torneranno visto che era stata una scelta della precedente amministrazione.

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